Imparare e insegnare
con l’innovazione digitale, da nord a sud e in tutta Italia: nelle zone
di montagna, dell’Appennino e delle Alpi, e in quelle più periferiche
dell’Italia. Come l’isola di Marettimo, in provincia di Trapani, dove
una piccola scuola non sarebbe esistita senza il sostegno garantito
dalle nuove tecnologie. E’ questo l’obiettivo degli accordi stipulati
oggi al Miur tra il Ministro Francesco Profumo e gli Assessori
all’Istruzione di dodici Regioni Italiane, attraverso cui prosegue
l’impegno del Ministero a favore della diffusione delle tecnologie
digitali nel settore dell’Istruzione. Attraverso le convenzioni
stipulate oggi, che seguono l’accordo quadro approvato lo scorso 25
luglio in Conferenza Stato-Regioni, sarà possibile assegnare
complessivamente alle dodici regioni e al Veneto: 5.906 Lim (le lavagne
digitali) e pc per classe, 77.073 tablet per gli studenti e di attivare
2.764 Classi 2.0 e 17 Scuole 2.0.
Ogni accordo è stato elaborato sulla
base degli obiettivi e delle caratteristiche dei diversi territori.
Inoltre, 7 tra le regioni che hanno stipulato gli accordi prevedono
fondi per le scuole delle zone montane e delle piccole isole.
Tutte le Regioni fanno riferimento
alle quattro linee d’azione del Piano Scuola Digitale: LIM in classe,
Cl@ssi 2.0, Centri Scolastici Digitali e Scuole 2.0
Queste le dotazioni e le azioni
previste dal Miur:
Lim in classe: è lo start point del Piano, che prevede l’introduzione delle lavagne digitali nelle classi, e l’introduzione di linguaggi, contenuti digitali per potenziare la lezione, per consentire anche agli studenti assenti di parteciparvi, per avviare un processo di innovazione digitale.
Lim in classe: è lo start point del Piano, che prevede l’introduzione delle lavagne digitali nelle classi, e l’introduzione di linguaggi, contenuti digitali per potenziare la lezione, per consentire anche agli studenti assenti di parteciparvi, per avviare un processo di innovazione digitale.
Cl@ssi 2.0: Sono le classi dove, oltre
alla presenza della lavagna, ogni studente e insegnante ha un proprio
portatile/tablet attraverso il quale dialoga con la lavagna digitale,
accede alla rete, utilizza libri e contenuti digitali.
Uno degli esempi è la scuola elementare di Montelupo Fiorentino (Fi), in collegamento video durante la conferenza stampa, che da un anno ha introdotto questa innovazione in alcune classi, in cui ogni bambino ha un portatile e in ogni classe c`è una lavagna digitale.
Uno degli esempi è la scuola elementare di Montelupo Fiorentino (Fi), in collegamento video durante la conferenza stampa, che da un anno ha introdotto questa innovazione in alcune classi, in cui ogni bambino ha un portatile e in ogni classe c`è una lavagna digitale.
Centri Scolastici
Digitali: "Diversamente da come è stata erroneamente presentata
- spiega il Miur – quest’azione non vuole in alcun modo sostituire gli
insegnanti con i computer ma, grazie al ricorso alle tecnologie,
permette oggi a scuole che diversamente non esisterebbero, dato
l’esiguo numero di studenti iscritti, di esistere; scuole che vengono
collegate alla rete anche tramite postazioni satellitari". Quindi anche
nelle più lontane e disagiate zone del Paese è possibile fare questa
esperienza.
Nella stessa regione Toscana, ad esempio, esiste un progetto denominato "Erre Cubo" che permette a tre licei in zone montane della regione di esistere; lo stesso nella lontana isola di Linosa, come in molte altre scuole dell`Appennino e delle Alpi e come la scuola nell`isola di Marettimo (in collegamento video durante la conferenza) che ormai da sei anni funziona con ottimi risultati con la presenza, oltre che delle lavagne e dei computer, di insegnanti tutor che sostengono il lavoro degli studenti.
Nella stessa regione Toscana, ad esempio, esiste un progetto denominato "Erre Cubo" che permette a tre licei in zone montane della regione di esistere; lo stesso nella lontana isola di Linosa, come in molte altre scuole dell`Appennino e delle Alpi e come la scuola nell`isola di Marettimo (in collegamento video durante la conferenza) che ormai da sei anni funziona con ottimi risultati con la presenza, oltre che delle lavagne e dei computer, di insegnanti tutor che sostengono il lavoro degli studenti.
Scuole 2.0: Queste scuole attraverso le nuove tecnologie stanno trasformando i loro ambienti: orari scolastici, ma anche libri e contenuti digitali. Notevole l’esempio della rete "Book in progress" che realizza nuovi contenuti digitali prodotti direttamente dalle scuole e dagli insegnanti.
La Stampa.it Scuola