Sfogliando le
pagine dei giornali in questi giorni di avvio del nuovo anno
scolastico, viene presentato all’opinione pubblica un panorama
ricco e variegato nelle sue molteplici articolazione. Grazie al
quotidiano “La Sicilia” la scuola catanese si manifesta presente
e viva, dinamica ed operosa, efficiente per il servizio educativo e
formativo di tantissimi studenti nelle scuole della provincia etnea.
Si leggono, infatti, la proteste dei genitori per le classi senza
banchi, e le soluzioni “tampone” adottate dall’Amministrazione comunale
ed anche le lodevoli dichiarazioni di sindaci ed assessori
dei comuni etnei che hanno provveduto in tempo agli arredi, ai lavori
di manutenzione e di ristrutturazione degli edifici scolastici
secondo le norme della sicurezza.
Ci sono articoli che descrivono “ ripartenze all’insegna della
normalità” ed inaugurazioni solenni dell’anno scolastico con la
partecipazione attiva delle amministrazioni locali e di sindaci che
incontrano gli studenti come a Paternò e a San Gregorio, oltre alla
visita dell’assessore provinciale Salvo Licciardello, ad Acireale
che, a seguito del dimensionamento, registra tre scuole in meno e
diverse variazione nelle aggregazioni dei plessi.
Sono positive le notizie in merito alla garanzia di contributi
assegnati alle scuole : quattro mila euro a Giarre, 60 mila euro
ad Acicatena per i buoni libro, nuovi plessi scolastici ad Aci
S.Antonio, la garanzia dei trasporti da Valverde e di
contro si registrano, nel silenzio, scuole senza presidi, affidate alla
cura di un “preside reggente” che dirige due scuole, anche distanti e
complesse e che farà quel che sarà possibile nel dover
raddoppiare le attività collegiali e amministrative.
Scuole che da quest’anno sono dirette da un nuovo dirigente,(e qualcuno
di essi “dirottato” e trasferito d’ufficio), scuole
accorpate e aggregate a seguito del dimensionamento che sono alla
ricerca di una nuova identità.
Mantenendo il nome precedente o unendo con un trattino i nomi delle
scuole aggregate, spesso si creano dissapori e diritti di
“primogenitura”. Sarebbe auspicabile, invece, assegnare alla
nuova istituzione un nome nuovo, conservando ai plessi il nome della
precedente intitolazione.
In alcune scuole, come a Riposto si avvia il nuovo corso ad indirizzo
musicale, mentre a Bronte si adotta il modello
organizzativo della “settimana corta” e la scuola di Valverde si
prepara al 29 settembre , giorno della solenne festa di beatificazione
di Padre Gabriele Maria Allegra, al quale è stata intitolata.
Alle proteste dei precari e alle critiche per l’annunciato concorso
risponde il lento cammino di sviluppo tecnologico delle scuole, molte
delle quali si stanno dotando di “lavagne interattive multimediali” e
di registri informatici, avviando la tanto auspicata
semplificazione amministrativa, che tende a ridurre la
certificazione cartacea.
Un’ampia pagina de “La Sicilia” di domenica ha ospitato
l’intervento del Provveditore agli studi, Raffaele Zanoli, il quale
giustamente puntualizza le inesattezze di alcuni dati
forniti nei precedenti articoli e gli “atavici ritardi” circa le
nomine dei docenti, evidenziando, invece, come la solerzia ed il
lodevole impegno dei funzionari dell’Ufficio scolastico
provinciale ha realizzato il tutto in tempi celeri, con
ammirevole efficienza, dopo l’emanazione della circolare ministeriale
pervenuta il 12 settembre, consentendo in tal modo il regolare
avvio dell’anno scolastico nella provincia etnea.
Ci sono poi articoli che hanno il sapore di “comunicati stampa”
di una sola associazione e del presidente portavoce, mentre
sarebbe corretto tenere presente che a Catania operano altre ed
altrettante qualificati associazioni di dirigenti scolastici
altrettanto qualificate che guidano e dirigono le scuole
catanesi. La conoscenza diretta dei fatti e non la semplice
informazione sui siti o sulle notizie telefoniche o i “pizzini” stampa,
potrebbero contribuire meglio a fornire al pubblico il vero volto della
scuola catanese, ricco di eccellenze e di buone pratiche, ma spesso si
mettono in luce soltanto le problematicità e i disagi.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it