Metti una sera
a cena, in questa caldissima estate siciliana, in compagnia d’una falce
di luna, nella suadente contrada etnea, tra S. Venerina e Milo, con
sprazzi fantastici di fuochi d’artificio in onore di Santa Venera e
Sant’Andrea (i rispettivi Patroni dei due paesini) e con in sottofondo,
portata dal vento caldo e da un improvvisato suonatore di violino,
l’immortale melodia di Amapola! Ecco la location d’una frugale cena di
compleanno con delle care colleghe e il… “provveditore” (carica già
consegnata alla storia, ma uso la parola per il suo evidente “valore
evocativo”). Una serata unica e speciale… a parlare di AetnaNet e di
“giornalismo scolastico”, di scuola e di tagli di cattedre, di crisi e
di spending review…
Allora, “Sig.
Provveditore”, con questo caldo “africano” possiamo andare in ferie?
«La parola “ferie” non esiste nel nostro vocabolario! Il nostro
maggiore impegno è proprio in questi giorni d’estate; abbiamo mille
incombenze da assolvere, e tutte in brevissimo tempo, senza poter
permetterci il lusso di sbagliare, pena la denuncia dei tanti vostri
colleghi che “osservano” e “vagliano”, con la lente d’ingrandimento,
tutti gli atti e i provvedimenti che facciamo in questo periodo. Tutto
ciò denota il fallimento della tanto decantata “autonomia scolastica”.
Ancora facciamo tutto noi degli uffici scolastici provinciali: la
ricostruzione di carriera, l’individuazione delle cattedre e le
assegnazioni provvisorie, l’immissione in ruolo, l’individuazione dei
provvedimenti di nomina del personale scolastico, (dirigenti, docenti,
Ata), a tempo determinato e indeterminato…».
Proprio un bel
lavoro… infernale…
«Quando si parla di scuola, ci si riferisce, quasi sempre, agli
insegnanti precari ed ai tagli di cattedre, agli accorpamenti degli
istituti ed ai bilanci “in rosso” delle scuole! E noi cosa dovremmo
dire? Il vero dramma della Pubblica Istruzione, in Italia, è il taglio
indiscriminato degli uffici amministrativi centrali e periferici. Pensa
che in Sicilia ci sono nove Uffici Scolastici Provinciali, uno per ogni
provincia, ebbene, su nove posti da ricoprire, ci sono solo cinque
dirigenti in servizio! Cinque “provveditori”, per intenderci, solo
cinque per nove province! Ciò significa che ognuno di noi ha due
province in carico! Io, per esempio, sono titolare e reggente di due
province, distante, una dall’altra, centinaia di chilometri, con
evidente disagio personale e, soprattutto, professionale, e con
notevole difficoltà di direzione e di coordinamento degli uffici. E
alla Direzione regionale va anche peggio! Infatti, su nove
dipartimenti, i dirigenti di 1° livello sono solo tre! Il nostro
personale amministrativo è ridotto all’osso, con la decurtazione di
almeno il 40-50% di unità in servizio, ed in più con l’età media di
55-58 anni. I giovani li vediamo solo dalle nostre finestre, a spasso!
Siamo oberati di lavoro e di responsabilità di ogni sorta, ma abbiamo
gli uffici vuoti, ed inoltre, il nostro personale che va in pensione,
da molto tempo, ormai, non viene assolutamente sostituito. Sono anni
che non vengono banditi concorsi per gli uffici amministrativi e,
quindi, diventa sempre più difficile gestire il nostro lavoro».
Ma come si svolge
il suo lavoro?
«Io faccio la spola, continuamente, nei miei due “Uffici provinciali”,
tre giorni la settimana sono nel mio ufficio di titolare, e due
nell’altro, ma a volte, se sopraggiungono motivi “improcrastinabili”,
cambio “l’ordine dei fattori”, ma il prodotto, ti assicuro, non cambia
molto. Sono sempre attaccato al telefono e giro come una trottola da un
ufficio all’altro, alle prese con mille problemi di ogni sorta. Chi ne
paga le conseguenze è, soprattutto,... mia moglie! Fortuna che ho
sposato una donna, “santa” e comprensiva!».
Cosa prevede per
il nuovo imminente anno scolastico?
«Con gli strettissimi tempi che abbiamo a disposizione… non sappiamo se
riusciremo a completare tutte le operazioni in tempo utile per
ripartire, come sempre, ai primi di settembre… anche perché quest’anno
ci sono ancora da definire i corsi di riconversione per i
sopranumerari, e la sempre “spinosa” questione delle aree del sostegno.
Tutte cose per le quali attendiamo le “dritte” del ministro Profumo, a
cui va tutta la mia comprensione ed il mio plauso per il suo impegno
nell’affrontare gli atavici problemi della scuola italiana. Sono
sicuro, comunque, che anche quest’anno… ripartiremo alla grande!».
Buon lavoro,
allora, “Sig. Provveditore”
… e si ricordi di noi, “poveri” insegnanti precari, quando sarà… nel
suo regno dorato…!
Angelo Battiato
angelo.battiato@istruzione.it