Roma, 13
feb - “Ancora una volta l’Italia dei Valori segnala con preoccupazione
la totale mancanza di proposte da parte del Ministro della Pubblica
Istruzione.”-cosí l’On. Anita Di Giuseppe, membro del Dipartimento
Scuola dell’Italia dei Valori – “ I provvedimenti presi dal precedente
Governo in materia di istruzione, in particolare con la legge 133/2008,
hanno già privato la scuola pubblica di circa 90.000 insegnanti negli
ultimi tre anni, causando, tra l’altro, un impoverimento dell’offerta
formativa del sistema di istruzione italiano di ogni ordine e grado,
determinando l’esubero di circa 10.500 docenti di ruolo tra scuola
primaria, medie e superiori, con la previsione di un ulteriore
peggioramento della situazione , allorquando i nuovi quadri orari della
riforma Gelmini andranno a regime. Questi docenti in sovrannumero, che
hanno già perso la propria cattedra, vanno tutelati con provvedimenti
di massima urgenza, altrimenti si corre il rischio di vederli messi in
mobilità e di conseguenza licenziati nel giro di un paio di anni al
massimo. Spero vivamente che il Ministro Profumo voglia agire in
controtendenza con le misure precedentemente adottate, per arginare il
fenomeno di precarizzazione del personale di ruolo che, francamente,
appaiono del tutto inadeguate se non addirittura mortificanti per la
professionalità dei docenti, nonché dequalificanti per il sistema di
istruzione italiano. Per questo ho chiesto al Ministro, con una nuova
interpellanza urgente, di attivarsi per cercare una soluzione
definitiva al problema degli esuberi del personale docente, attenendosi
scrupolosamente ai limiti del numero degli alunni per classe,
ripristinando le compresenze nella scuola primaria e rinunciando alla
revisione delle classi di concorso per l’insegnamento nelle scuole
superiori. Ho infine segnalato – conclude l’On. Anita Di Giuseppe – la
mia profonda preoccupazione in merito alla intenzione del Miur di
istituire dei corsi di riconversione professionale del personale
docente in esubero, nell’ambito del sostegno agli alunni disabili,
perché ritengo che l’assolvimento di un compito così delicato, quale
l’integrazione e la garanzia del diritto allo studio degli alunni meno
fortunati, necessiti di professionalità specifiche e non improvvisate".
AgenParl