Al Ministro
della Pubblica Istruzione
Al Sottosegretario alla Pubblica Istruzione
Al Presidente della Commissione Cultura
Agli Uffici Scolastici Regionali
Ai Sindacati CGIL, CISL, UIL, UGL, SNALS, GILDA,COBAS, UNICOBAS,
Alle Associazioni di categoria ANILS, ADILT, TESOL
Oggetto: Il Gruppo Nazionale Docenti di Conversazione in Lingua
Straniera invia alle SS.VV. un documento inerente alle difficoltà della
stessa dopo la "Riforma Gelmini" e le proposte per un miglioramento
della figura professionale del docente di conversazione in lingua
straniera, perno fondamentale dell'apprendimento a 360° della lingua
straniera.
Il sottoscritto, Porcaro C. Anthony, in qualità di amministratore (e di
docente) del Gruppo Nazionale Docenti di Conversazione in Lingua
Straniera (Facebook), insieme al Dipartimento d'Istruzione dell'Italia
dei Valori Lombardia ed i colleghi ITP di tutta Italia, partecipa con
la seguente ad una segnalazione alla 7° Commissione Cultura della
Camera e del Senato dell'attuale posizione degli insegnanti Madrelingua
nella scuola italiana.
Egregi Onorevoli della 7° Commissione Cultura della Camera e del
Senato, questo documento sintetizza quella che è ormai diventata la
nostra figura (in via di estinzione) nel sistema scolastico italiano e
di come secondo noi, potrebbe essere migliorata con il Vostro
contributo, la NOSTRA scuola.
Innanzi tutto vorremo partire con l'urgenza di ritirare l' Art. 2 comma
81 Legge di stabilità trasmesso dal Senato ed approvato alla Camera
sabato 12 novembre 2011. L'art. 2 Comma 81 infatti recita: ""Allo scopo
di evitare duplicazioni di competenza tra aree e profili professionali,
negli istituti di scuola secondaria di secondo grado ove sono presenti
insegnanti tecnico-pratici in esubero, è accantonato un pari numero di
posti di assistente tecnico." Questa norma lede in modo grave alla
nostra professionalità, una professionalità investita per decenni nelle
aule di tutte le scuole italiane e nella creazione di una didattica
linguistica e d'apprendimento, favorevole ad una più facile
assimilazione da parte dei discenti. Come si può trasformare un
insegnante madrelingua che ha contribuito per decenni allo sviluppo
linguistico dei discenti in tutta Italia in un assistente tecnico? La
norma dovrebbe essere ritirata in quanto non danneggia solo
l'insegnamento ma danneggia chi è destinatario dello stesso, ossia i
discenti.
Nelle ultime legislature, tra le quali anche quelle con a capo il
Governo Berlusconi e quindi i Ministri Moratti e Gelmini, la figura
dell'insegnante tecnico pratico, e quindi quella del docente
madrelingua, ha subito un accanimento particolare, che va
dall'eliminazione degli insegnanti di conversazione negli Istituti
Tecnici (corsi Erica, Iter, Turistici) ai licei di sperimentazione
Brocca (classici, scientifici), all'eliminazione delle due ore di
conversazione nei licei linguistici per inglese e francese. Le lingue
vanno potenziate tutte. Non si capisce come si possa eliminare la
conversazione in lingua straniera in istituti come ad esempio il
Tecnico Turistico, dove la conoscenza linguistica è fondamentale al
buon espletamento delle proprie funzioni professionali. La conoscenza
delle lingue straniere nel turismo è fondamentale ed essenziale alla
stessa, come si può quindi eliminare la figura del docente di
conversazione che partecipa in prima persona allo sviluppo delle
capacità linguistiche e professionali, delle figure che andranno poi a
lavorare in un settore fondamentale per l'Italia come il turismo. Le
lingue vanno potenziate (come propagandato dal nostro ultimo Ministro
Gelimini) e non tagliate. Il turistico è solo un esempio. Ma ci sono
tanti altri esempi di tagli lineari, tagli senza giustificazione,
taglie effettuati per il solo scopo di risparmiare sulla pelle degli
insegnanti e dei discenti.
Noi Docenti di Conversazione in Lingua Straniera, Vi invitiamo a
confermare la presenza nei licei linguistici ormai unica scuola dov'è
prevista la nostra figura e/a ripristinarla all'interno degli istituti
sopra menzionati e non solo. Infatti gli insegnanti di conversazione in
lingua straniera sono essenziali anche nell'apprendimento delle lingue
già a partire dalle scuole primarie. Infatti le stesse svolgono
progetti mirati al potenziamento linguistico attraverso l'assunzione
temporanea, che va dalle 20 alle 50 ore di lezione frontale e/o
laboratoriale, di docenti madrelingua. Se si guarda al bando di
selezione pubblica e di individuazione di formatori/tutor (con
competenze linguistico-comunicative) per il piano di formazione per lo
sviluppo degli insegnanti delle scuole primarie, come dal sito
ufficiale di Indire.it, si evince il bisogno, la necessità degli
insegnanti madrelingua nell'apprendimento linguistico. Ergo, come si
può tagliare, eliminare una figura così essenziale nella scuola
italiana quando si cercano anche per la formazione degli insegnanti
italiani?
La nostra figura, insieme anche a quella dell'insegnante di teoria, è
una figura essenziale ad uno sviluppo linguistico nella sua interezza,
il nostro contributo in qualità di madrelingua è uno che non può essere
sostituito da alcuna figura, perché unico alla nostra capacità di poter
contribuire conoscenze che vanno oltre il semplice apprendimento
linguistico grammaticale e/o letterario. La conoscenza della lingua
straniera si basa anche sull'apprendimento culturale che si esprime
attraverso il vivere quotidiano, le espressioni idiomatiche, frasi o
gerghi in uso nei vari territori linguistici, che solo un madrelingua
può conoscere e che di certo non possono e non vengono appresi
attraverso l'uso di un semplice testo. La pronuncia, l'ascolto, la
comprensione degli accenti, tutti contributi della presenza
dell'insegnante di conversazione in lingua straniera. Il solo contatto
settimanale con i docenti madrelingua espone i discenti alla cultura
dei paesi di cui studiano le lingue, contatto fondamentale per un
corretto apprendimento delle stesse.
Inoltre vorremmo far presente alle SS.VV dell'esclusione degli
insegnanti tecnico pratici, quindi anche i docenti di conversazione,
dalla possibilità di frequentare i TFA, ossia i corsi per
l'abilitazione all'insegnamento. Troviamo in modo inequivocabile questo
un atteggiamento, da parte dell'amministrazione uscente, discriminante
verso la categoria.
"Vorremmo che la didattica laboratoriale non fosse solo un argomento di
gran moda in questo periodo. Ne parlano tutti: i ministri la invocano,
i dirigenti la esigono, gli insegnanti la inseriscono nei loro piani di
lavoro. Sembra che possa rappresentare la panacea ai mali della scuola,
risolvere i problemi di apprendimento, motivare allo studio,
risollevare i punteggi dei nostri allievi nelle classifiche
internazionali. Così si chiedono finanziamenti per allestire laboratori
di vario genere: linguistici, scientifici, informatici, di cucina,
teatrali, espressivi ma pochi conoscono la verità. L'opinione pubblica
non è a conoscenza che i laboratori per essere efficienti e funzionanti
hanno bisogno di personale specializzato come i docenti tecnico pratici.
Chiediamo quindi alle SS.VV Di voler porre rimedio a questo grave
errore, gli insegnanti tecnico pratici hanno tutto il diritto di poter
frequentare tali corsi, non solo perché necessari al proprio sviluppo
professionale in Italia, ma anche perché essenziali in quale criterio
necessario per poter accedere ad un eventuale contratto a tempo
indeterminato con il MIUR.
Gentili Onorevoli, la presenza dell'Insegnante di Conversazione in
Lingua Straniera è un elemento fondamentale e di arricchimento per
l'apprendimento delle lingue, un processo attraverso il quale si vanno
a preparare quelle figure professionali di cui l'Italia ha urgente
bisogno poiché si continua purtroppo a possedere una conoscenza
linguistica precaria, scolastica delle lingue straniere. I nostri
alunni non possono perdere l'insegnante madrelingua che contribuisce a
renderli abili e capaci di esprimere se stessi nella pienezza della
loro conoscenza. Una riforma della scuola Italiana dovrebbe valorizzare
la nostra figura, il nostro essere una risorsa e non di certo ridurla.
L'importanza dell'attività laboratoriale e della figura dell'Insegnante
Tecnico Pratico nella scuola statale pubblica italiana a cura di Paolo
Latella Responsabile Dipartimento Istruzione Italia dei Valori
Lombardia (Link per scaricare il documento in pdf:
http://www.webalice.it/paolo.latella/documento_ITP.pdf )
Nell'ultimo anno il Ministro Gelmini ha più volte nominato il CLIL
(Content and Language Integrated Learning) Apprendimento integrato di
lingue straniere e materie disciplinari. Vogliamo premettere che i
docenti di conversazione in lingua straniera svolgono già da decenni il
CLIL nelle aule delle scuole italiane. Basti guardare a com'è stato
ideato che si capisce subito come sia direttamente correlato al nostro
lavoro didattico, infatti il CLIL è basato sui principi metodologici
stabiliti dalla ricerca sull'immersione linguistica e dell'insegnamento
in lingua veicolare potenziando nello studente:
•Fiducia in sé durante le fasi di approccio comunicativo, abilità e
consapevolezza interculturale
•Spendibilità delle competenze linguistiche acquisite, specialmente
durante le attività pratiche e della vita vita quotidiana
•Disponibilità alla mobilità nell'istruzione e nel lavoro
•L'immersione in contesti d'apprendimento stimolanti ed innovativi
•Riconoscimento e validazione di competenze aggiuntive oltre a quelle
comunicative nella lingua di immersione
In aggiunta all'internazionalizzazione, viene inoltre potenziato il
confronto dei discenti con i nuovi media, curricoli e pratiche
integrate. Non si capisce come nella sua attuazione, che per noi nuova
non è, siamo stati esclusi, invitando colleghi a conseguire
abilitazioni linguistiche per poter espletare in classe quella che noi
già facciamo da tempo.
Infine vorremo far presente alla SS.VV. che i docenti di conversazione
in lingua straniera, vengono assunti con contratto di livello 6 bis, e
non di livello 7 come per i nostri colleghi di tabella A. Chiediamo che
la nostra classe di concorso anche se di tabella C, venga assunta a
livello 7, poiché espletiamo mansioni che sono comuni a tutti gli
insegnanti di tabella A. Svolgiamo regolare lezione sia frontale che
laboratoriale, valutiamo i nostri discenti classe per classe, discente
per discente, seguiamo un programma, attendiamo collegi docenti,
riunioni di dipartimento, consigli, scrutini, siamo segretari e
coordinatori di classe, fondamentali nella programmazione di scambi
culturali con i nostri paesi di origine, ai comenius, ed in più il
99.9% ha titoli culturali che vanno oltre il mero diploma di scuola
secondaria per l'accesso alla classe di concorso. Alcuni di noi sono
stati fortunati nel poter conseguire le abilitazioni all'insegnamento
negli anni precedenti ed hanno seguito e sostenuto le stesse identiche
prove che hanno sostenuto i nostri colleghi di altre materie. Quindi
non vediamo come sia possibile prima di non dare la possibilità di
frequentare i nuovi corsi TFA e poi qualificarci ad un livello 6bis
quando svolgiamo mansioni di 7° livello. Invitiamo quindi la
commissione a rivedere l'inquadramento della nostra classe di concorso
e ad una revisione professionale della stessa, dandoci la stessa
possibilità di crescita professionale garantita ai colleghi della
tabella A.
In conclusione, vorremmo riassumere che i docenti di conversazione in
lingua straniera chiedono:
Una funzione e ruolo chiaro - visto che la normativa non è per niente
chiara in merito creando spesso difficoltà interpretative che
potrebbero essere facilmente evitate, in presenza di una normativa
chiara.
Requisiti, qualifiche ed abilitazioni (quindi partecipazione ai TFA).
Pareggiamento del livello in quanto docenti e di conseguenza dello
stipendio.
Un programma ben preciso con modalità ed interventi chiaramente
illustrati, valutazioni visibili e che hanno il loro peso nella
valutazione linguistica dell'alunno.
Interventi dei docenti di conversazione in tutte le scuole per portare
un approccio e comprensione di una cultura diversa.
Ripristino totale negli Istituti Tecnici
Ritiro dell'articolo 2 comma 81 Legge di Stabilità 12 novembre 2011.Ci
auguriamo di aver esposto in modo chiaro le nostre difficoltà e le
nostre proposte per una risoluzione ottimale di quello che è ormai
divenuto lo smantellamento della scuola pubblica italiana. Noi
contribuiamo da decenni allo sviluppo non solo didattico dei discenti
ma anche caratteriale e professionale di ognuno di loro, esponendoli ai
colori ed alle culture dei nostri paesi d'origine, arricchendo la loro
conoscenza ed esperienza di vita.
Restiamo in attesa di un Vostro responso, magari di un tavolo di
discussione dove poter insieme a Voi collaborare per un miglioramento
della scuola italiana che dia ai nostri alunni ciò che serve per essere
competitivi a livello globale.
http://www.idvlombardia.it/Default.aspx?tabid=83&articleType=ArticleView&articleId=3621
Distinti Saluti
prof. Porcaro C. Anthony