Otterranno il "posto
fisso", d'ora in poi non saranno più dei precari e sul loro contratto
ci sarà scritto "a tempo indeterminato". Il Tribunale di Trani ha dato
ragione a quattro lavoratori, due collaboratori scolastici, un
assistente amministrativo e un'insegnante di sostegno, che hanno
presentato ricorso contro il MIUR (Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca), l'Ufficio Scolastico Regionale per la
Puglia e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I quattro hanno
ottenuto così il riconoscimento di un loro diritto: la conversione a
tempo indeterminato del loro rapporto di lavoro dopo aver prestato
oltre 36 mesi di servizio in istituti scolastici della provincia di
Barletta – Andria – Trani. Il Giudice del Lavoro spiega che nel settore
privato un lavoro "a termine" diventa automaticamente a tempo
indeterminato quando il rapporto tra datore e lavoratore supera i
trentasei mesi tra proroghe e rinnovi. Nella storica sentenza, infatti,
si legge che "se il ricorrente fosse stato dipendente di un'impresa, le
conseguenze dell'incredibile sequela contrattuale, sarebbero state
ovvie e nessuno avrebbe contestato il buon diritto ad essere
stabilizzato".
"Altri settanta ricorsi, che riguardano il futuro di docenti e
amministrativi con alle spalle molti anni di precariato, sono stati
presentati – spiega il segretario generale della Federazione Lavoratori
della Conoscenza Cgil Bat, Francesco Dambra – al Tribunale di Trani
dalla Flc della provincia. Solo negli ultimi tre anni nel nostro
territorio i tagli del Ministero hanno lasciato a casa 800 docenti e
200 amministrativi. Fino all'anno scorso erano in servizio 1400 unità
di personale ATA, quest'anno sono solo 800. Parliamo di quasi il 40% in
meno di lavoratori. Numeri che – conclude Dambra – si traducono nei
fatti in classi affollate e mancanza di controllo sugli studenti.
Il Giudice del Lavoro ha riconosciuto ai quattro precari il diritto
all'ammissione in ruolo e ha condannato il Ministero dell'Istruzione al
risarcimento dei danni. Non solo, ai ricorrenti sarà riconosciuta anche
l'anzianità di servizio maturata.
"Pur nella consapevolezza che si tratta solo di un primo grado di
giudizio, siamo davanti – commenta Luigi Antonucci, segretario generale
Cgil Bat – ad un piccolo successo verso il riconoscimento dei diritti
dei precari al fine di sottrarre i lavoratori dalla logica dell'usa e
getta. Siamo fiduciosi del fatto che queste sentenze possano riuscire
ad aprire spiragli a livello nazionale affinchè il Ministero
dell'Istruzione attui dei passi indietro rispetto alla politica dei
tagli che evidentemente, come dimostrano i fatti, non paga. La Flc Cgil
sta portando avanti in tutta Italia oltre 30.000 ricorsi. Se tutti i
lavoratori, così come noi ci auguriamo, dovessero vincere le cause, il
Ministero – conclude Antonucci – si troverebbe a dover affrontare
notevoli spese per le stabilizzazioni, sborsando certamente molti più
soldi di quelli che ha pensato di risparmiare con i tagli decisi
dall'ex Ministro Mariastella Gelmini".
(da http://www.barlettalife.it/)
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