Nel discorso
programmatico del Presidente del Consiglio Mario Monti abbiamo
apprezzato la centralità data all’accrescimento dei livelli
d’istruzione e alla valorizzazione del capitale umano. Dopo anni nei
quali si è ritenuto che scuola, università, Afam e ricerca pubbliche
fossero un puro costo, le parole di Monti sono un importante
segnale di novità.
E' nostra convinzione che il sapere non deve mai essere piegato
unicamente ai bisogni e alle decisioni delle imprese,
ma rappresenta una grande opportunità di uguaglianza sociale. Per questa ragione ci attendiamo
provvedimenti immediati per il diritto allo studio. La
prima priorità è quella di tornare ad investire in
conoscenza pubblica dopo i tagli epocali del Governo Berlusconi. Gli investimenti devono servire
ad innalzare la qualità del sistema, a
realizzare un’integrazione più forte tra istruzione, formazione e
ricerca e per questa ragione bisogna cambiare radicalmente le riforme
della Gelmini che sono fallimentari. Si è peggiorata la qualità
e la quantità dell’offerta formativa, molti atenei sono al collasso e
la ricerca pubblica è fortemente penalizzata dalla riduzione delle
risorse e dal centralismo burocratico.
Il lavoro è stato umiliato e la precarietà continua ad
imperversare in tutti i comparti della conoscenza. Chiediamo piani di stabilizzazione per i
precari, il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e il pagamento
degli scatti di anzianità nella scuola per rispondere alla
drammatica questione salariale.
Solo attraverso la contrattazione possono essere individuati criteri e
parametri di valutazione per la valorizzazione professionale. A
tal proposito abbiamo avanzato una nostra proposta sulle finalità
e sull’impianto della valutazione di sistema per la scuola e per le
università e siamo perciò pronti al confronto.
L’Invalsi deve essere
considerato una parte del sistema di valutazione anche perché sono
evidenti i limiti dei test e siamo perciò decisamente contrari a
considerare quelle prove il riferimento per la revisione della
selezione, allocazione e valorizzazione degli insegnanti e tantomeno
possono essere utilizzate per interventi punitivi sulle scuole.
Ci auguriamo che si possa aprire un grande dibattito pubblico su quali
politiche mettere in campo per favorire la crescita e l’innovazione del
sistema della conoscenza.
La competenza e il prestigio del nuovo Ministro Profumo e la sua
predisposizione all’ascolto sono importanti per superare
l’autoritarismo della ex Ministra e per garantire un sistema di regole
trasparenti nelle relazioni con tutte le organizzazioni sindacali.
Dichiarazione di Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL