Sarebbero alcune
decine i quiz errati e qualche migliaio i concorrenti esclusi pronti a
fare ricorso per rientrare in una gara, quella del concorso a posti di
dirigente scolastico, che alla fine potrebbe mettere in palio meno
posti di quelli previsti nel bando con il quale è stata indetta.
Nonostante l'ottimismo del ministro Mariastella Gelmini, che, alla
premiazione del docente e del dirigente dell'anno (terza edizione
dell'iniziativa «Anp per l'innovazione»), snocciola date, quasi certa che a settembre prossimo i
nuovi dirigenti potranno raggiungere le loro sedi di destinazione «a
gestire una realtà complessa come quella della scuola», dopo che
ne sono state attentamente sondate cultura generale e attitudini
dirigenziali. Intanto i ricorrenti,
già due mila, stanno affilando le armi per rientrare nel concorso.
Che vedrà a dicembre la prova scritta. E
anche ItaliaOggi è andata a caccia di possibili errori nelle risposte
alle 100 domande del quiz preselettivo.
Quanti erano nell'anno scolastico 2009/2010 gli insegnanti con
contratto di lavoro a tempo indeterminato e determinato della scuola
primaria e secondaria di primo e secondo
grado?
Erano 600 mila, come vuole la
soluzione (A) che i candidati dovevano scegliere per rispondere al
quesito 3419 (uno dei cento proposti), o 704.144, come si legge nei
fogli di statistiche diramate proprio dal ministero dell'istruzione il
10 ottobre, due giorni prima della selezione? I curiosi di conoscere
quale delle due è veramente la risposta esatta stanno allungando la
fila di coloro che intendono contestare davanti al competente Tribunale
regionale amministrativo la miriade di quesiti a risposta errata, con
più risposte esatte o mal formulati, trentotto secondo alcune
associazioni come l'Anief.
La commissione di esperti che ha messo a punto i quiz sembra voler
saggiare la resistenza alle crisi di nervi dei candidati, proponendo
quesiti identici nella sostanza ma con risposte esatte divergenti. Come quello sulla delega.«È legittima la delega delle competenze
dirigenziali?», si chiede il quesito 1883. Certamente sì, è la
risposta (A) che si deve dare, purché la delega sia rilasciata «per
specifiche e comprovate ragioni di servizio, per un tempo determinato e
con atto scritto motivato». Bene.
L'altro quesito, il numero 4336, sempre sulla delega, contiene solo un
soggetto, «La delega in
termini giuridici», che continua nell'opzione: «richiede una previsione normativa; non può
riguardare funzioni dirigenziali (rappresentanza legale, titolarità
delle relazioni sindacali, potestà disciplinare, sottoscrizione dei
contratti individuali di lavoro _)».
Non cè chi non veda che le due
risposte sembrano tra loro in contraddizione: o le competenze
dirigenziali si possono delegare, risposta al primo quesito, o non si
possono delegare, risposta al secondo quesito.
Non possono essere entrambe vere.
In realtà il primo quesito è formulato male: doveva distinguere tra
competenze delegabili e non delegabili, utilizzando le stesse
espressioni della legge, l'art. 17, comma 1-bis, del decreto
legislativo n. 165/2001, che prevede siano delegabili solo «alcune
delle competenze comprese» in certe funzioni precedentemente elencate,
non doveva lasciare intendere che tutte le competenze siano delegabili.
Imprecisioni di segno contrario sono presenti nel secondo.
Al Tar non tocca, però, risolvere la
questione teorica ma giudicare il fatto che si propongano su una stessa
questione quesiti formulati in modo differente e impreciso e le cui
risposte siano tali da mettere in oggettiva crisi il candidato.
E ammettere cautelativamente a sostenere le prove scritte gli esclusi,
con la speranza che, quando si entrerà nel merito, non decida di
annullare tutto. Che sarebbe un guaio serio per gli aspiranti dirigenti
scolastici ma toglierebbe dal fuoco un po' di castagne, se è vero che i posti di dirigente
scolastico sono destinati a contrarsi di almeno tremila unità, anche a
non tenere conto della novità contenuta ne decreto legge di stabilità
del 2012 che aumenta a 600 alunni il limite minimo per dare il titolare
a un istituto scolastico (nella manovra di luglio il limite era di
500). Anche perché, per effetto delle misure di contenimento della
spesa pubblica, il numero dei dirigenti che andrà in pensione dovrà
essere ridimensionato.
Intanto il FormezItalia ha ultimato la correzione dei quiz per tutte le
regioni. I concorrenti più bravi sono stati i liguri, che hanno fatto
registrare una percetuale di ammissione del 36%, seguiti dagli
abruzzesi al 31%. Il tasso medio di riuscita è di 27 candidati su 100,
per complessivi 9.165 vincitori su oltre 32 mila candidati. Non è dato
sapere quanti saranno ammessi con riserva alla prova scritta
(da ItaliaOggi di Mario D'Adamo)