La formazione e il
reclutamento dei docenti sono terreno scivoloso da molti decenni. Il
Miur lo sa bene e per questo non ha mai smesso di provarci, senza
finora riuscire, a dire una parola definitiva. Si tratta di ambiti
strettamente connessi: dal meccanismo dell'uno deriva l'efficacia
dell'altro. Perché la strada che si sceglie per formare i futuri
professori deve essere direttamente collegata al percorso che li
porterà in cattedra. E solo dall'applicazione contestuale dei due
modelli può arrivare il successo in un settore strategico per la
qualità dell'offerta formativa. Sta di fatto che, spesso, i due aspetti
sono stati trattati separatamente o a due velocità, finendo per
vanificare le buone intenzioni. Come sta accadendo anche
ora.
È la volta dei Tfa (Tirocini formativi attivi), l'acronimo al quale
l'Istruzione si affida per tentare di mettere ordine nella formazione
dei docenti. Vengono, opportunamente, mobilitate le università e
scatta, puntuale, la contesa tra domanda e offerta dei corsi. Si vedrà
se a gennaio partiranno le lezioni e quante saranno realmente. Per ora
qualche dubbio appare lecito. Anche sulla scorta delle esperienze
passate e naufragate. Basti pensare alle Ssis (Scuole di
specializzazione all'insegnamento secondario) che furono presentate
come la massima innovazione possibile: chiuse nel 2008. Per non parlare
del bubbone per eccellenza: le graduatorie permanenti lasciate gonfiare
a dismisura, con un elenco chilometrico che ha raggiunto anche i
400mila nominativi di supplenti. E non è bastato stabilirne la chiusura
definendole "a esaurimento", perché - tra ammessi con riserva e
situazioni specifiche varie - la superlista ha continuato a imbarcare
aspiranti all'insegnamento. Oggi è diventata una sala d'attesa per
200mila e ci sono cattedre sovraffollate (quelle umanistiche) per le
quali ci vorranno molti anni per conquistare la nomina in ruolo. Il
tutto mentre da undici anni non vengono banditi concorsi a cattedra,
nemmeno per le materie scientifiche, dove le graduatorie dei vincitori
di concorso sono esaurite da tempo. Il groviglio è stretto.
(da http://www.ilsole24ore.com)
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