“Il governo faccia chiarezza sull’abilitazione dei dottori di ricerca all’insegnamento nelle scuole”. Lo chiede l’on. Donato Mosella di Alleanza per l’Italia annunciando una interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione.
“Chiediamo di sapere se corrisponde al vero che nella prima stesura del decreto ministeriale 249 del 10 settembre 2010 sulla formazione iniziale dei docenti fosse previsto l’accesso in soprannumero per dottori di ricerca e docenti precari non abilitati che avessero maturato almeno 360 giorni di servizio e che, in una successiva stesura, tale possibilita' sia stata eliminata. Se cosi' fosse, siamo di fronte ad una grave contraddizione che va in controtendenza con altri paesi dell’Ue che prevedono tale possibilita': come e' possibile che un titolo quale quello di dottore di ricerca, che richiede un alto grado di preparazione, anni di studio e di ricerca in ambito accademico, di pubblicazioni, tanto da permettere l’accesso alla carriera universitaria e anche di ricoprire il ruolo di docente nei corsi abilitanti per il personale scolastico, non sia abilitante all’insegnamento scolastico?”. Chiediamo al ministro di fare la massima chiarezza su questo punto e di valutare la possibilita' di cambiare lo stato delle cose. Altrimenti si rischia di penalizzare i tanti dottori di ricerca che con fatica e grande impegno e sostenendo costi non certo indifferenti, hanno dedicato anni di studio per conseguire questo titolo, che, ricordiamo, e' il piu' alto grado di istruzione previsto nell’ordinamento accademico. Quello di escludere i dottori di ricerca dall’insegnamento scolastico rappresenta un ingiusto provvedimento ed e' uno schiaffo ad un’eccellenza, quale dovrebbe essere l’Universita'”. (AGENPARL)