Erano quasi
le 22 e molti avevano oramai perso le speranze di vedere pubblicati,
alla data indicata del 5 ottobre, i quesiti errati o comunque da
eliminare dalla batteria dei 5.663 quiz pubblicati il 1° settembre
scorso, quando finalmente con un breve comunicato sono stati diffusi
sul sito ministeriale i tre file che riportavano, con le rispettive
numerazioni, suddivisi per area, gli items che non avrebbero fatto
parte dei 100 da estrarre per la prova preselettiva. A conti fatti si
tratta, nel complesso, di ben 976 quiz eliminati che, rispetto al
totale originario, costituiscono più del 17%, un valore certamente
elevato e che, comunque, non trova rispondenza nella dichiarazione
contenuta in un comunicato diramato pochi giorni dopo la pubblicazione
della batteria dei test, nel quale si affermava: “ In merito alle
segnalazioni pervenute fino ad oggi al Miur riguardo a refusi presenti
nei quesiti del concorso per Dirigenti Scolastici, il Ministero precisa
che tali imprecisioni riguardano pochissime domande e non avranno
comunque alcuna conseguenza sulla prova d’esame “. Nessuna conseguenza?
In pratica, per oltre un mese, gli oltre 42mila candidati originari, ai
quali bisogna aggiungere tutti quelli che, in base ai pronunciamenti
della magistratura amministrativa, parteciperanno alla prova
preselettiva del 12 ottobre prossimo, hanno studiato su un “librone”
dove un test su sei sarebbe poi stato cancellato e si tratterebbe di
“pochissime domande”? E se fossero state molte, cosa sarebbe accaduto,
che la batteria si sarebbe ridotta al di sotto dei cento test da
somministrare? A parte le altre considerazioni, vorrei qui sottolineare
l’aspetto meramente temporale, vale a dire che nei 35 giorni durante i
quali i candidati hanno studiato sulla batteria originaria dei test, un
sesto del loro tempo è andato perduto, mediamente circa sei giorni
d’inutili studi, che avrebbero potuto essere impegnati per ben più
proficue attività, che non “digerendo” test che sarebbero poi stati
cassati. Ma c’è anche una chicca , che ci riporta alla recente gaffe
sul tunnel e sui neutrini. Mi riferisco al mistero del “neutrino” 710
comparso all’improvviso nel tunnel dell’area 5. Sì perché nel secondo
file excel, dove, si legge nel comunicato: “ sono presenti, invece,
tutti quegli items con formulazioni che potrebbero in qualche modo
indurre in errore i candidati o presentare problemi interpretativi o
refusi, che l’Amministrazione ha ritenuto comunque opportuno escludere
dall’estrazione “, la colonna relativa all’area 5 si conclude con il
test n. 710. Ma com’è possibile ci si è domandati, dal momento che il
numero originario di items di quest’area è di 709? Da dove è spuntato
questo nuovo quiz? Non sappiamo chi pagherà per questa svista né se sia
l’unica. Di certo crea ulteriori perplessità e dubbi tra i
candidati, visto che già sembra farsi strada la necessità di pubblicare
la revisione della revisione e con ben individuate responsabilità, dal
momento che, se da un lato nel comunicato si sottolinea che la banca
dati originaria era stata predisposta da una commissione esterna di
esperti, ai quali quantomeno andrebbe richiesta la restituzione dei
compensi percepiti per un lavoro fatto decisamente male, si dice anche
che è stato il Ministero, in prima persona, a provvedere alla revisione
complessiva. In definitiva si continua a navigare in acque sempre più
agitate, con studi legali che già stanno affilando le armi per un
presumibile contenzioso del quale, ahinoi, rischiamo di sentir parlare
per diversi anni a venire.
Gennaro Capodanno
gennarocapodanno@gmail.com