La FLC CGIL, come
preannunciato nei giorni scorsi nel prendere le distanze dalle recenti
decisioni ed atti del Miur in materia di utilizzazioni e assegnazioni
del personale ai plessi e alle sedi scolastiche, ha notificato al
Ministro l’atto di diffida per esigere il rispetto del Contratto
Nazionale di lavoro, per ripristinare corrette relazioni sindacali e
per tutelare sia le prerogative dell’autonomia scolastica che delle
RSU.
Le motivazioni di questa
decisione le abbiamo ampiamente ed in modo trasparente esplicitate sul
nostro sito, per cui sorprende, francamente, il livore con cui qualche
altro sindacato della scuola valuta il giudizio e la posizione
assunta della FLC CGIL. Una posizione chiara, diametralmente opposta a
quella espresso sia dall’ANP che da qualche altro sindacato. In
riferimento all’ultima nota del MIUR, c’è stato magari chi ha giudicato
invece positive queste continue incursioni della legge e delle
circolari, tradendo un’idea di scuola centralizzata e di
sindacato amministrativo che si preoccupa di far scrivere, correggendo
le virgole come accadeva nel contesto ante autonomia e ante
contrattualizzazione del rapporto di lavoro, ordinanze ministeriali e
di circolari. La FLC ha criticato la nota del 1° settembre per
difendere il rispetto del contratto nazionale di lavoro, per
rivendicare il diritto alla contrattazione di scuola che rappresenta
“il” connotato fondamentale sia dell’autonomia scolastica, che del
ruolo e funzione sia delle RSU che della dirigenza scolastica cui
compete l’accordo sulla definizione dei criteri nel contratto di
scuola. E gli altri sindacati scuola tutto questo lo sanno molto bene,
perché tali posizioni sono state espresse in modo chiaro e
trasparente in tutti gli incontri “ufficiali” con il Miur.
Perchè allora attivare polemiche pretestuose e prive di fondamento? Non possiamo non rilevare la mala fede di
questo atteggiamento.
Ancora: come si può affermare di difendere il contratto nazionale e le
prerogative delle RSU se poi si avallano e si difendono a spada tratta
circolari che illegittimamente ne limitano i poteri e invadono le
competenze del CCNL?
Ciascuno, ovviamente, decide liberamente e legittimamente e risponde
agli iscritti ed ai lavoratori tutti del proprio operato, quello che
non è consentito è dichiarare il falso sull’operato degli altri a
propria giustificazione.
E' l'ennesima caduta di stile alla quale, purtroppo, da qualche tempo
siamo abituati.
Piuttosto che cercare di fare in modo scorretto “l’interpretazione
autentica” delle posizioni della FLC CGIL, si dovrebbe spiegare ai
lavoratori e alle lavoratrici della scuola cosa si è fatto di concreto
per difendere il contratto nazionale di lavoro e la contrattazione in
modo un po’ più convincente di qualche debole affermazione di
principio. Si dovrebbe anche cercare di spiegare perché si sta
avallando di fatto, al di là anche su questo di mere affermazioni di
principio, il Governo nello scardinamento della centralità del
contratto nazionale di lavoro, dello statuto dei lavoratori, dell’art.
18 della L. 300/70 e dello stesso accordo sottoscritto unitariamente il
28 giugno scorso con Confindustria, sulla rappresentanza e sulle regole
nella contrattazione. Evidentemente emerge sempre in qualcuno una sorta
di allergia, al pari di quella ormai esplicita del Ministro Sacconi, a
tutto ciò che unitariamente si riesce faticosamente a fare a tutela dei
lavoratori che rappresentiamo.
PS: La FLC e la CGIL domani, 6
settembre, saranno “a braccetto” con alcune centinaia di migliaia di
lavoratori e lavoratrici nelle cento piazze italiane in occasione dello
sciopero generale contro la manovra e per difendere il contratto e i
diritti. Preferiamo stare con loro piuttosto che “a braccetto” con i
vari Sacconi, Brunetta e Gelmini.
(da Flc-Cgil)
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