Dopo settimane di polemiche il Ministero ha deciso giovedì sulle
immissioni di ruolo dei precari: saranno 30.308 le cattedre da
assegnare ai futuri docenti. Ma non c’è da stare allegri. Dietro ai
numeri ancora una volta si nasconde il trucco, almeno secondo la Flc
-Cgil (la sigla che riunisce i lavoratori della conoscenza) che non ha
firmato l’accordo siglato all’Aran dai ministri Gelmini, Brunetta e
Tremonti con Uil, Cisl, Snals e Gilda. Nel dettaglio gli insegnanti che
saliranno in cattedra saranno 30.308, 10.000 presi dalle liste dell'
anno scolastico 2010 e 20.308 da quelle nuove (2011); dalle vecchie
liste verranno assunti 36 educatori, 1.681 insegnanti nella scuola
dell'infanzia, 1.680 nella primaria, 1.680 nella secondaria di primo
grado, 1.680 nella secondaria di secondo grado e 3.243 per il sostegno.
Dalle liste 2011 si attingerà per 72 educatori, 4.599 insegnanti per la
scuola dell'infanzia, 2.145 per la primaria, 5.597 per la secondaria di
primo grado, 4.251 per la secondaria di secondo grado, 3.644 per il
sostegno. La ripartizione per provincia e classe di concorso sarà
disponibile dalla prossima settimana. Per quanto riguarda gli Ata,
verranno effettuate, entro il 31 agosto, le nomine sui 36.000 posti
disponibili in organico. Il punto della polemica sta nell’uso della
doppia lista. È la prima volta che nel nostro Paese le assunzioni nella
scuola vengono effettuate da due diverse graduatorie. Tra l’altro dalla
graduatoria del 2010, «che la Corte Costituzionale ha dichiarato
illegittima e dunque rischia di aprirsi un nuovo contenzioso », spiega
il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo.
TUTTO COMINCIÒ NEL 2008 La storia è vecchia: nel 2008 la Gelmini
inventò le graduatorie cosiddette “a coda”, liste provinciali in cui i
precari provenienti da altre regioni potevano inserirsi ma appunto in
coda e non “a pettine”. Ora quella graduatoria, giudicata illegittima
dalla Corte Costituzionale perché crea una sciocca guerra tra
insegnanti meridionali e del nord è stata riportata a galla.
L’obiettivo, neanche tanto nascosto, è di fareun favore alla Lega che
infatti parla di «successo ». «Salviamo migliaia di docenti del
Centro-Nord scavalcati dai colleghi del Sud in possesso dei famosi
superpunteggi dopo la riapertura delle graduatorie», sottolinea il
senatore Mario Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione
Istruzione al Senato.
Immediata la reazione del Pd siciliano: «Le modalità individuate dalla
Ministra Gelmini rendono evidente il gravissimo e persecutorio
antimeridionalismo del governo Berlusconi. Se si osservano i dati sulle
assunzioni regione per regione si verifica che nel Nord le assunzioni
hanno cifre a tre zeri e nel Meridione a malapena si arriva al
centinaio per regione. È evidente - concludono i parlamentari siciliani
del Pd - che la Gelmini non ha imparato nulla dai centinaia di ricorsi
vinti dai ricorrenti davanti a tutti i tribunali in questi ultimi anni
e ritiene di poter far affrontare al Ministero una valanga di nuove
cause». Per la Cgil «la sentenza della Corte va rispettata,non è
tollerabile che la Lega utilizzi le immissioni in ruolo, frutto delle
lotte dei precari e delle sentenze della Magistratura, per una campagna
contro il Mezzogiorno ». E poi c’è un altro punto: «Ci sarà forte
penalizzazione del salario per i precari che saranno assunti, in
pratica è una manomissione del contratto nazionale che non possiamo
accettare », spiega ancora Pantaleo. «Noi chiediamo la sospensione
della firma dell’Aran che per noi è un ricatto, bisogna garantire
l’unità del Paese, per questa ragione va assicurato al Sud un numero
adeguato di immissioni in ruolo, poi chiediamo 100.000 assunzioni
subito e un successivo piano di assunzioni in base alla reale copertura
del turn over - rivendica la Flc- Cgil - e l’apertura urgente di un
tavolo politico presso la Presidenza del Consiglio».