Sono oltre 400 i
posti, disponibili e vacanti, nella scuola molisana che potrebbero
essere ricoperti con il nuovo anno scolastico. Di questi, secondo
un'elaborazione fatta dalla Cgil scuola, 173 sono riservati a docenti e
233 agli assistenti tecnici. Cattedre e sedi liberatisi per via di
molti trasferimenti e personale messosi in congedo definitivo e che ora
sono rivendicati dagli stessi insegnanti precari e dai sindacati di
settore. Un'operazione di recupero nella scuola molisana che è stata
accreditata dal Consiglio di Stato nell'udienza di venerdì scorso dove
è stato stabilito che i tagli operati nelle scuole sono
illegittimi.
L'organismo amministrativo di secondo grado si è pronunciato
sull'appello del ministro all'Istruzione Gelmini contro le decisioni
del Tar Lazio che aveva, su richiesta della Flc CGIL, dichiarato
illegittimi i tagli agli organici nella scuola per l'anno scolastico
2010-2011. Il Consiglio di Stato, infatti, ha giudicato l'illegittimità
dei decreti interministeriali con i quali sono stati determinati
riduzioni agli organici del personale della scuola (nel triennio oltre
87.000 posti di lavoro cancellati). E' evidente a questo punto che se
si tiene conto della sentenza amministrativa, il Ministero della
pubblica istruzione dovrà rivedere le posizioni assunte tenendo conto
anche del Decreto sviluppo della scuola dove si prevedono 77 mila posti
da rivalutare con la possibilità sulla base di tanto di revisionare in
positivo gli organici delle scuole e quindi di riattribuire più posti
per i precari rielaborando, in questa direzione, un programma
triennale. A beneficiarne ovviamente anche il Molise che negli ultimi
tre anni ha perso circa 1200 posti tra insegnanti e Ata e che si
vedrebbe riabilitati oltre 400 unità. Naturalmente rimane il problema
di quelli che rimangono fuori, una situazione su cui si discute in
questi giorni tra il sindacato scuola e la Regione. Sergio Sorella
della Flc scuola ha annunciato che domani ci sarà un incontro con
l'assessore regionale all'istruzione Filoteo Di Sandro dove verranno
esaminate le possibilità di impegnare in percorsi formativi aggiuntivi
quegli insegnanti che potrebbero restare fuori dall'anno scolastico che
aprirà i battenti fra qualche mese. (di Aldo Ciaramella da Il
Tempo)
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