Oggi a Palazzo Chigi,
alla presenza del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca Mariastella Gelmini, del ministro della Pubblica
Amministrazione Renato Brunetta, del sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio Gianni Letta e dei sindacati di categoria, è iniziata la
già prevista fase negoziale del Piano triennale per l'assunzione a
tempo indeterminato di circa 65mila tra docenti e ATA, nell'arco degli
anni 2011-2013, sulla base dei posti vacanti disponibili in ciascun
anno. Il Piano, già deciso e approvato da alcuni mesi, eviterà la
formazione di nuovo precariato in futuro e risponde ad una nuova
filosofia: prevede infatti esclusivamente assunzioni basate sul reale
fabbisogno del sistema d'istruzione, come sarà sempre, d'ora in poi,
per tutte le assunzioni nel mondo della scuola.
Il Piano triennale di immissioni in ruolo è un ulteriore risultato
della razionalizzazione attuata in questi anni. Allo stesso tempo, è
una risposta concreta al problema del precariato e delle graduatorie, e
garantisce la stabilità del servizio scolastico ed educativo e le
aspettative di quegli insegnanti abilitati iscritti nelle graduatorie
ad esaurimento che prestano continuativamente da anni la propria
attività tramite incarichi annuali.
Il Piano è ad invarianza dei saldi di finanza pubblica e agisce in
continuità e coerentemente con la politica di razionalizzazione.
Proprio questa ottimizzazione, insieme al confronto con le parti
sociali, oggi rende possibili le immissioni in ruolo, incidendo
positivamente sulla qualità dell'insegnamento e riducendo i tempi per
l'assorbimento dei precari. Proprio per la continuità del servizio
scolastico, nel Decreto per lo sviluppo, è previsto anche che le
graduatorie vengano aggiornate ogni tre anni, con la possibilità di
scegliere una sola provincia. Chi viene immesso in ruolo non può
chiedere il trasferimento in altre province per un periodo di cinque
anni.
Le ultime stime elaborate dal Ministero prevedevano che, grazie ai
pensionamenti e alle immissioni in ruolo degli ultimi anni, il fenomeno
avrebbe trovato una definitiva soluzione in alcuni anni. I
provvedimenti contenuti nel Decreto per lo sviluppo consentono,
all'interno del quadro di riorganizzazione del personale della scuola,
di ridurre i tempi previsti e dunque di risolvere definitivamente un
problema nato nei decenni passati, a causa di scelte politiche
irresponsabili che hanno fatto lievitare fino a 250mila il numero degli
insegnanti abilitati, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento.
(comunicato stampa Miur)
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