Scompariranno
circa mille piccole scuole. O, meglio, scompariranno i loro presidi. È
questa la conseguenza della norma sugli istituti sottodimensionati
prevista dalla manovra. Viene infatti stabilito che – a partire dal
prossimo anno scolastico – scuole dell'infanzia, scuole primarie e
scuole secondarie di primo grado verranno aggregate in istituti
comprensivi, «per garantire un processo di continuità didattica», come
è scritto nel testo in attesa di pubblicazione.
Alle scuole con meno di 500 alunni (che scendono a 300 nelle piccole
isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da
specificità linguistiche) non sarà assegnato un dirigente scolastico,
ma l'istituto verrà diretto da un "reggente" con incarico su un'altra
scuola. In più, per acquisire
autonomia, gli istituti comprensivi dovranno contare su almeno mille
iscritti (500 per le scuole localizzate nelle isole e nelle comunità
montane).
Secondo le stime dell'Associazione nazionale presidi, il numero di
scuole coinvolte nelle cura dimagrante sono 2mila. Per queste
"resisteranno" solo mille presidi. «Ma se le scuole si accorpano –
spiega Giorgio Rembado, presidente dell'Anp – il carico di lavoro
aumenta perché non è lo stesso dirigere un istituto con 500 alunni o
uno con mille». I presidi dei plessi accorpati, quindi, si vedranno
complicare il lavoro. «Per questo – spiega Rembado – chiediamo che le
risorse risparmiate con questo taglio vengano usate per raggiungere la
perequazione retributiva».
Sul fronte dei presidi c'è anche un'altra novità, slegata dalla
manovra: domani le organizzazioni
sindacali rappresentative dell'area V della dirigenza sono state
convocate al ministero dell'Istruzione per parlare del bando di
concorso ordinario per il reclutamento dei dirigenti scolastici che
metterà in palio 2.386 posti. L'ultimo concorso ordinario risale al
2004 e quest'anno circa 1.350 scuole (su 10.421) sono andate avanti
grazie a un preside "reggente", titolare in un altro istituto. Il bando
è in ritardo: avrebbe dovuto essere pubblicato già un mese fa, ma
«speriamo che non ci siano altri intoppi e che il bando arrivi presto
in Gazzetta», afferma Rembado.
Un altro appuntamento atteso al ministero riguarderà il piano triennale
delle assunzioni. Il Miur ha stimato
che nel triennio saranno assunti 65mila tra insegnanti e personale Ata.
Ma il numero stabilito dal ministero cozza contro le previsioni dei
sindacati che considerano la stessa cifra solo per il 2011-2012 (si
veda la tabella). «Le stime del ministero parlano di 65mila posti, ma
bisognerà fare bene i conti» dice Massimo Di Menna (Uil scuola).
Ma è il nodo stabilizzazione dei precari a tenere banco. Anche per
Mimmo Pantaleo, segretario della Flc Cgil, i posti da coprire solo per
il 2011-2012 sarebbero 66mila (26mila docenti più 40mila Ata). «Il
piano triennale, dunque – spiega Pantaleo – coprirebbe solo i posti
previsti per il prossimo anno scolastico». Gli fa eco Rino Di Meglio,
della Gilda degli insegnanti: «Sono
ridicoli 65mila posti in tre anni». La Gilda avanza al Governo
anche un'altra richiesta: «È tempo – dice Di Meglio – di far partire
nuovi concorsi». L'ultimo risale al 1997.
La manovra esclude la scuola dal blocco del turn over, ma conferma
invece lo stop fino a tutto il 2014 del rinnovo del contratto: «Una
misura penalizzante e che non ci aspettavamo», sottolinea Marco Paolo
Nigi, numero uno dello Snals-Confsal. E il «no all'ulteriore rinvio del
rinnovo», arriva anche da Francesco Scrima, segretario generale Cisl
scuola.
La manovra taglia i presidi alle scuole con meno di 500 alunni,
accorpandole ad altri istituti. Per acquisire autonomia le scuole
devono avere almeno mille alunni
La scuola non è interessata dal blocco del turn over previsto per le
altre amministrazioni e la manovra conferma il piano triennale di
assunzioni introdotto dal Dl sviluppo
I docenti dichiarati non idonei all'insegnamento per motivi di salute
assumono la qualifica di amministrativi o tecnici. Se si rifiutano,
vengono messi in mobilità intercompartimentale
Cosa cambia per prof e dirigenti
LE SCUOLE COINVOLTE
Secondo l'Anp 2mila scuole rischiano di non avere il preside
IL NUMERO MINIMO DI ALUNNI
Con meno di 500 alunni non si avrà diritto a un preside
SENZA DIRIGENTE
Nel 2010/2011 oltre 1.300 scuole hanno
avuto un reggente
GLI ISTITUTI COMPRENSIVI
Per essere autonomi gli istituti dovranno avere mille iscritti
GLI EFFETTI
Agli istituti sottodimensionati non saranno più assegnati dirigenti
scolastici con incarico a tempo indeterminato
Le nomine
di assunzioni ma secondo i sindacati il numero di posti in palio per
insegnanti e personale Ata non è sufficiente
Il reclutamento Via libera al piano triennale
Se un docente non può più insegnare a causa di un problema di salute
deve fare domanda per diventare Ata oppure viene messo in mobilità
(di Francesca Milano da Il Sole 24 Ore)
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