A fine giugno non
abbiamo ancora la notizia ufficiale dell’arrivo in Sicilia del
nuovo Direttore regionale nominato da Ministero e pare che la dott.ssa
Marisa Altomonte non appena sarà registrato il suo decreto di
nomina ,prenderà possesso dell’incarico, magari in piena estate,
L’Ufficio Scolastico regionale della Sicilia,
infatti, dopo il pensionamento del direttore Guido Di Stefano nel
mese di novembre è stato diretto per alcuni mesi dal vice direttore
Giuseppe Italia, il quale ha anch’egli lasciato l’incarico e dopo
il pensionamento è stato nominato “consulente” dell’Assessore
Centorrino.
Già da alcuni
mesi dirige l’USR il provveditore di Palermo, Gianni Leone, il
quale ha preso in mano la delicata situazione della scuola siciliana e
sta affrontando con titanica energia la complessità degli organici, del
concorso dei 416 dirigenti “congelati” e prossimamente dei
trasferimenti del dirigenti, così da poter assicurare il regolare avvio
dell’anno scolastico.
Il nuovo direttore , quando arriverà troverà una scuola siciliana che,
nonostante tutto, funziona ed è ricca di potenzialità che necessitano
una guida sicura ed una progettualità organica nel cammino verso la
qualità ed una veramente “agita” autonomia scolastica.
Non mancano i problemi specie quelli connessi
all’organico, in tutti i settori, alla riduzione della spesa
pubblica per la scuola, ed anche alla riduzione dei finanziamenti
regionali per la scuola siciliana che hanno visto ridotti del
20% il contributo regionale.
Drastica e dura decisione, subìta dalle scuole, in netto contrasto con
quanto lo stesso Presidente della Regione nel discorso augurale
dell’anno scolastico aveva dichiarato, assegnando alla scuola siciliana
centralità, priorità, importanza strategica, prospettiva di futuro……
tutte belle parole, senza sostanza e senza coerenza.
Altri problemi sono connessi alle strutture, alle attrezzature e
sussidi che rendono le 1.053 scuole siciliane a macchia di
leopardo: con realtà scolastiche di eccellenza e situazione di limitato
sviluppo. La necessità di un nuovo piano di dimensionamento sarà
certamente uno scoglio non facile da superare, specie quando viene meno
la collaborazione dell’Ente Locale
L’impatto con gli effetti del riordino della scuola secondaria di
secondo grado, i modificati orari di cattedra ed i nuovi
indirizzi, il tempo pieno nella scuola primaria, ed il tempo
prolungato nella secondaria di primo grado, saranno i temi
“caldi” della scuola siciliana, campo di lavoro tutto da
inventare per il nuovo Direttore Regionale, la quale dovrà dare
un’anima ed un volto alla scuola siciliana che cresce per diventare
anche “scuola d’Europa”
I fondi europei hanno costituito, infatti, la principale
fonte di sostentamento all’ordinaria vita scolastica, operando alchimie
e strategie per garantire il regolare funzionamento della scuola.
Tempi duri e neri per la scuola siciliana e per tutta la popolazione ,
visto il perdurare dello stato di instabilità politica, che passa
attraverso un bilancio provvisorio ed una sempre diffusa precarietà.
Auspichiamo che il nuovo direttore, dopo il
necessario rodaggio per conoscere uomini e cose, possa dare una
positiva impronta alla scuola siciliana, che ha tante potenziali
risorse ed è aperta alle innovazioni che hanno una progettualità
definita .
Una delle tante sfide da affrontare è certamente
quella della didattica efficace ed efficiente, utilizzando al meglio il
tempo scuola, che è stato ridotto dai tagli di organico, come pure
quello della cultura di rete, ora quanto mai indispensabile per la
riduzione del personale di Segreteria.
Concentrare e differenziare alcuni servizi tra le
scuole e tra gli Uffici scolastici provinciali è sarà certamente una
nuova via da percorrere, che il nuovo direttore regionale certamente
sosterrà e potenzierà
Giuseppe Adernò
redazione@aetnanet.org