Il sempre maggior
affollamento delle aule e la relativa inidoneità delle stesse ad
accogliere gli alunni in condizioni di sicurezza, salubrità e
vivibilità, presenta implicazioni di carattere tecnico
strutturale di difficile soluzione attraverso misure di solo
carattere organizzativo, ma al contrario affrontabile attraverso
una mirata riqualificazione edilizia degli edifici e delle aule.
Il regolamento per la razionalizzazione della rete scolastica (DPR
81/2009) prevede, tra le altre cose, anche l'innalzamento
dei limiti minimi e massimi per la formazione delle classi. In prima
applicazione, per il 2009-10 è stato applicato soltanto l'innalzamento
dei minimi, mentre il numero massimo è applicato dall’ anno
scolastico in corso. Questa disposizione ministeriale sugli
organici avrà l'effetto di ridurre il numero delle classi del primo
anno di corso e, conseguentemente, di risparmiare sugli organici del
personale docente, affollando in modo consistente le aule scolastiche.
Ai fini della sicurezza anti-incendio, in una aula scolastica il
massimo affollamento ipotizzabile è fissato in 26 persone” (art. 5.0
del D.M. 26 agosto 1992 : “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia
scolastica” ).
Questo limite di 26 persone, “massimo affollamento ipotizzabile”
, è già superato in tantissimi casi senza che vengano
soddisfatti i requisiti che la normativa prevede per il suo
superamento, ovvero le porte di larghezza 1.20 mt con
opportuno verso di apertura, l’assunzione di responsabilità con
apposita dichiarazione, da parte del dirigente scolastico.,del Comune o
della Provincia ; il ”modesto incremento numerico”.
Da quanto detto l’elevazione del numero degli alunni per classe stride
con le norme sulla sicurezza, e nonostante ciò, il
Ministero con le circolari 141 del 9/1/2009 e 4478 del 6/4/2009 pone
forti limiti per lo sdoppiamento delle classi.
In questo modo le eventuali richieste di sdoppiamento di classi per
scarsa capienza delle aule, avanzate dai dirigenti scolastici, sono
considerate solo se accompagnate dall’attestazione della competente
Amministrazione locale circa l’impossibilità tecnica di intervenire
sulla struttura scolastica per apportare i necessari adattamenti.
In altre parole il Ministero chiede alle scuole la modifica
delle strutture, per ingrandire le aule e accogliere più alunni,
e in caso contrario i Dirigenti, solo dopo che Comuni e Province
hanno riscontrato l’impossibilità di operare, per problemi di
natura statico-strutturale, possono chiedere l’auspicato
sdoppiamento delle classi prime agli Uffici Scolastici Regionali.
Un problema di cortocircuito tra legislazione scolastica e
normativa sulla sicurezza strutturale degli edifici scolastici,
che deve essere sanato al più presto per non incorrere in situazioni di
pericolo per la pubblica e privata incolumità
Aldo Ficara
aldodomenicoficara@alice.it