Il fatto che siano
fastidiosi non è mai stato in discussione. Il dibattito che da sempre
appassiona di più però è un altro: provengono
prevalentemente dalle chiome (in teoria) linde dei ricchi o da quelle,
meno pulite, dei poveri? In tempi di multiculturalismo il
dilemma va aggiornato così: gli
untori che spargono i pidocchi in classe sono italiani o stranieri?
La seconda, hanno risposto all'unisono Riccardo Corsetto, portavoce
romano e delegato al XX municipio di Roma del “Movimento per l'Italia” di Daniela
Santanché e il coordinatore laziale Fabio Sabbatani
Schiuma.
I quali, allarmati dall'epidemia dilagante nella scuola di via
Baccano, nel quartiere romano di Labaro, hanno preso carta e penna per
intimare ai bimbi di etnia rom un duplice obbligo: shampoo più
frequente e capelli da tenere rigorosamente corti.
«Non è un discorso razziale», puntualizzano in una nota, «però in
questo caso specifico sembra che il problema sia stato causato dalla
presenza dei ragazzini nomadi, che arrivano a scuola in condizioni
disastrose». Da qui il consiglio: «Il problema andrebbe risolto a monte
imponendo alle famiglie rom l'igiene basilare per i propri piccoli. Se
cominciassimo col tagliare i capelli corti non sarebbe un danno».
Apriti cielo. «Non siamo mica in un campo di concentramento», ha
spiegato la vicepreside dell’istituto Anna Maria Guercini, «e poi non
ho mai sentito lamentarsi nessuno della scarsa igiene dei rom». I
nomadi in questa scuola sono 47 sui 637 alunni in totale, distribuiti
tra asilo, elementari e medie, e provengono dal campo Roman River di
Prima Porta, uno dei più attrezzati della Capitale con bagni e servizi.
Prevedibile, quindi, che le dichiarazioni di Corsetto rinfocolassero
l’antica questione del dispettoso parassita che insidia l’uomo dalla
notte dei tempi, dalle mummie egiziane alla Bibbia che lo cita svariate
volte. La prima reazione è arrivata dal Campidoglio: «I pidocchi»,
sostiene Fernando Aiuti, presidente della Commissione Politiche
sanitarie di Roma Capitale, «colpiscono nei cosiddetti quartieri “bene”
di Roma come delle periferie. Non ha senso quindi raccomandare capelli
corti o norme igieniche particolari solo ai bambini rom. Tra le
raccomandazioni errate, prescritte nella nota Mpi indirizzata alla
scuola in oggetto, c'è poi l'utilizzo di “shampoo medici” che è stato
appurato essere colpevoli dell'aumentata resistenza del parassita ai
prodotti sinora ritenuti efficaci contro la pediculosi».
Ma siccome la guerra rischia di deflagrare, dopo l’estate, ha promesso
Aiuti, ne riparliamo. «Considerate le notizie poco scientifiche che
circolano e i metodi non validati che vengono oggi proposti», è l’altra
bordata, «la Commissione Politiche Sanitarie insieme a quella Politiche
Scolastiche avvierà a settembre una campagna di corretta informazione,
diretta al personale scolastico e alle famiglie, sui provvedimenti che
devono essere adottati da tutti per la terapia e prevenzione dei
pidocchi». Discorso chiuso? Ma neanche per sogno. «Chiunque sia stato
bambino sa che il problema dei pidocchi è da sempre un classico
dell’infanzia», hanno tuonato in una nota il deputato del Pd
Jean-Leonard Touadi e il consigliere Paolo Masini, vicepresidente della
Commissione Scuola del Comune, «sono piccoli parassiti che, per
scegliere i loro obiettivi, non guardano provenienza, cultura,
estrazione sociale, schieramento politico o reddito imponibile,
dimostrando peraltro maggiore cultura democratica degli esponenti del
movimento della Santanché».
Pidocchi democratici, dunque? «Mi sembra una polemica sterile», spiega
Giuseppe Alessandrini, medico dermatologo e specialista in malattie
della pelle, «i pidocchi si propagano velocemente in luoghi come la
scuola dove i bambini stanno fisicamente appiccicati per diverse ore al
giorno. Se fosse vero quello che sostiene il movimento della Santanché
allora al Sud, dove stranieri in classe non ce sono o sono pochissimi,
il problema non dovrebbe esistere. Invece c’è eccome». E l’igiene
personale? «È importante, certo», prosegue Alessandrini, «ma non basta
a combatterne la diffusione che spesso ha carattere endemico». Non a
caso gli ultimi studi dicono che il rapporto tra scarsa igiene e
pediculosi non è mai stato provato e il pidocchio riesce a prosperare
anche con normale pulizia. La guerra, scommettiamo, continuerà
ancora…(di Antonio Sanfrancesco da http://www.libero-news.it)
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