Ore decisive per
la sorte di migliaia di precari della scuola rimasti impigliati nei
denti del «pettine» proprio quando erano in vista del sospirato
passaggio in ruolo. Passo indietro: i precari erano stati inseriti in
un'unica graduatoria provinciale a esaurimento, ma lo scorso anno era
ricomparsa la possibilità di inserirsi, in subordine, in altre tre
graduatorie provinciali, ma in coda rispetto a coloro per i quali
quella graduatoria rappresentava la prima scelta (decreto ministeriale
42/09) in modo da non gettare nel caos le scuole.
Molti avevan fatto però ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo
l'inserimento «a pettine», cioè in base al punteggio reale. Il ricorso
è stato vinto e infatti l'Ufficio scolastico provinciale ha annunciato
che ha cominciato, in ottemperanza al provvedimento, «a riformulare le
graduatorie a esaurimento del personale docente ed educativo per il
biennio 2009/11» inserendo manualmente i nomi aventi diritto.
Venerdì scorso il ministero dell'Istruzione ha presentato ai sindacati
scuola una bozza di decreto per sistemare i precari fino al 2013. I
precari potranno scegliere una sola provincia, dove però saranno
inseriti a pettine. Questo significa che i precari che hanno più
punteggio potranno spostarsi verso le regioni con più posti liberi,
«battendo» in corsa colleghi già residenti.
«Per esempio - spiega Vincenzo D'Acunzo della Cisl Scuola - in
Lombardia al netto di pensionamenti e trasferimenti sono previsti 5.214
posti liberi. Possiamo stimare che a Bergamo ce ne siano circa 500,
mentre magari a Palermo ce ne sono 165. Se sono un precario con
punteggio alto, mi conviene scegliere di entrare in graduatoria in
Lombardia. Con il pettine, chi è già in Lombardia potrebbe essere
bypassato».
Tuttavia c'è altro. Con il benestare di Tremonti, si copriranno in
ruolo tutte le supplenze annuali, bloccando però l'inserimento in ruolo
obbligato dei precari storici, che avevano fatto ricorso in base alla
direttiva europea. Inoltre per il ruolo verrà richiesto l'impegno a
restare nella stessa provincia per cinque anni (adesso sono tre) di
servizio effettivo, senza chiedere trasferimenti o assegnazioni
provvisorie altrove, per stabilizzare il personale e garantire maggior
continuità educativa».
Infine le graduatorie diventeranno ad aggiornamento triennale anziché
biennale, e il termine amministrativo per le assunzioni da parte degli
uffici scolastici slitterà dal 31 luglio al 31 agosto. I contenuti del
provvedimento, ridiscussi ieri al Miur, hanno avuto un accoglienza
positiva sostanzialmente bipartisan (solo l'Idv è contrario) da parte
delle forze politiche.
Susanna Pesenti