Il Friuli Venezia Giulia e' all'avanguardia
in Italia per aver avviato, da oltre 10 anni, l'insegnamento in lingua
straniera di discipline non linguistiche. A riconoscerlo e' lo
stesso ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, che ha
organizzato a Trieste, nella sede della Camera di commercio, la prima
conferenza nazionale sul ''Content and Language Integrated Learning
(CLIL)'', cioe' ''Apprendimento integrato di lingua e contenuto'' che
in Friuli Venezia Giulia coinvolge una rete di 90 scuole e 370
insegnanti. Una situazione definita ''di grande partecipazione'' sia
dal direttore dell'Ufficio scolastico del Fvg Daniela Beltrame, che
dall'assessore regionale all'Istruzione Roberto Molinaro, presente
all'apertura dei lavori assieme al consigliere del ministro Gelmini,
Max Bruschi. Da parte regionale e' stato evidenziato che il
plurilinguismo appartiene culturalmente alla dimensione del Friuli
Venezia Giulia ''tanto per le minoranze che qui vivono, quanto per le
tendenze europeiste maturate nella seconda meta' del 900 in particolare
a Trieste, tornata italiana nel
1954''.
Il Fvg ogni anno accoglie 8 mila ricercatori provenienti da tutto il
mondo. La Conferenza - a cui hanno partecipato l'ispettrice per le
lingue della Lombardia, Gisella Lange' e i massimi esperti mondiali di
CLIL come David Marsh (universita' di Jyvaskyla), Peeter Mehisto
(institute of education di Londra) e Maria Frigols (universita' di
Valencia) - e' diventata cosi' un riconoscimento per Trieste e il
Friuli Venezia Giulia e un'occasione - e' stato affermato - per
condividere con il sistema Paese un'esperienza proposta dalle scuole
alle istituzioni come priorita'. (AGI)
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