Anche a Catania
giunge il 21 marzo la primavera della libertà che si nutre di
“rispetto”.
Come in altre centocinquanta città d’Italia in occasione della
“giornata mondiale della discriminazione razziale” per iniziativa
della presidenza regionale delle ACLI si è tenuto un convegno di
studio presso il Palazzo della Cultura (Platamone) nel corso del quale
sono stati analizzati gli strumenti normativi, le procedure
giurisdizionali e le strategia di intervento per la tutela delle
discriminazioni razziali.
Nella mattinata dello stesso giorno, presso l’auditorium “Nicholas
Green” dell’Istituto Parini l’avv. Olga Marotti, responsabile
nazionale dell’UNAR – (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali)
del Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio
dei Ministri, ha incontrato gli studenti della scuola “G. Parini” e ha
sviluppato, anche attraverso documentari e immagini la problematica del
razzismo.
I ragazzi delle classi prime e seconde hanno presentato la sintesi
delle ricerche fatte sul razzismo, citando diverse frasi celebri che
danno priorità ed importanza alla razza umana, senza distinzioni di
colori, di lingua e di cultura, Si è quindi potuto constatare
come una diligente azione educativa può efficacemente contribuire
a formare una coscienza civile capace di superare ogni forma di
discriminazione.
La scuola , luogo di accoglienza e di formazione
multirazziale e multietnica oggi, dice il preside Giuseppe Adernò, che
ha ospitato il convegno, è chiamata non solo ad evitare azioni di
discriminazioni e di contrasti tra gli studenti di razze , colori ed
etnie diverse, ma a mettere in atto una puntuale azione educativa
capace di produrre apprendimenti efficaci che modificano il
proprio modo di pensare, di sentire e di agire nella relazione con gli
altri. L’aver votato come” sindaco dei ragazzi” Daniele
Pennavaria, uno studente di colore, originario della Sierra Leone
,è stata una positiva lezione di civiltà ed un concreto gesto di
apertura mentale.
Nel suo intervento conclusivo Daniele Pennavaria, sindaco dei
ragazzi, ha espresso con forza la convinzione che l’avere la pelle nera
non può essere considerato un segno di diversità ed egli si
sente in tutto uguale agli altri da vero amico e compagno di scuola.
Attraverso questi segni e queste “lezioni” cresce la cultura del
dialogo e dell’accoglienza.
Redazione
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