Il 66,5% degli
edifici scolastici siciliani e' in situazione di emergenza e necessita
di interventi di manutenzione straordinaria, una percentuale che non ha
fatto registrare variazioni positive negli ultimi anni. Solo il 29%
possiede il certificato di agibilita', in una regione che ha quasi
l'intero territorio esposto ad alto rischio sismico. I dati sono
contenuti nel "Rapporto Ecositema Scuola di Legambiente", giunto alla
sua undicesima edizione, che fotografa lo stato allarmante
dell'edilizia scolastica in Sicilia. "Per uscire dall'emergenza che da
undici anni Ecosistema Scuola denuncia - si legge in una nota di
Legambiente - e' necessario garantire organicita' e stabilita' al
trasferimento delle risorse e valorizzare il ruolo delle scuole
autonome per una piu' efficace gestione dei fondi ed una maggiore
tempestivita' degli interventi per la piccola
manutenzione.
Oltre alle scarse e discontinue risorse finanziarie messe a
disposizione, mancano poi una programmazione e una pianificazione a
medio e lungo termine, che permettano di analizzare i bisogni del
patrimonio edilizio scolastico nella sua complessita' ed interezza".
Per l'associazione, investire nella manutenzione e nel rinnovamento
degli edifici scolastici, deve rappresentare "una priorita' nell'agenda
politica del governo regionale. Il complesso degli interventi potrebbe
costituire il piu' grande cantiere dell'isola. Un cantiere in cui
costruire la sicurezza e il futuro dei giovani siciliani". Da qui
l'appello alle Amministrazioni locali, proprietarie degli edifici
scolastici, affinche' "riconoscano come prevalente la tutela della
salute e della sicurezza". Solo l'8% delle scuole siciliane, poi,
utilizza energia ricavata da fonti rinnovabili. La diffusione del
fotovoltaico sui tetti degli edifici scolastici stenta a raggiungere un
livello adeguato. Agibilita' statica, prevenzione incendi,
manutenzione, ma anche risparmio energetico, fonti rinnovabili, aree
verdi, cibi biologici e raccolta differenziata dei rifiuti: sono alcuni
degli aspetti di un'indagine dettagliata sulla qualita', la vivibilita'
e la sicurezza del patrimonio immobiliare delle scuole, elaborati da
Legambiente per definire la graduatoria delle scuole nelle citta'
capoluogo. I dati sono raccolti attraverso autocertificazioni dei
Comuni e delle Province coinvolte, con la somministrazione di un
questionario o interviste telefoniche con gli assessorati competenti e
vengono poi incrociati mediante coefficienti di importanza attribuiti
alle singole categorie, determinando cosi' dei punteggi sulla base dei
quali sono stilate la diverse graduatorie.
Nella graduatoria del livello di qualita' dell'edilizia scolastica
nelle scuole dell'obbligo nei comuni capoluogo che hanno partecipato
alla ricerca, Agrigento e' la prima delle citta' siciliane, ma bisogna
scorrere la graduatoria nazionale fino al 46esimo posto, le altre
seguono, Caltanissetta al 51esimo posto, Ragusa al 68esimo posto, Enna
al 70esimo, Trapani al 75esimo, Palermo al 76esimo, Catania al 78esimo
e Messina all'81esimo e penultimo posto. Siracusa figura nella lista
dei comuni 'bocciati' per non aver fornito i dati richiesti. Nella
graduatoria del rischio, che mette in testa i comuni in cui il livello
di attenzione sull'edilizia scolastica e' piu' basso, Trapani figura al
secondo posto, Catania al 38esimo, Messina al 39esimo, Ragusa al
43esimo, Palermo al 47esimo, Caltanissetta al 54esimo, Agrigento al
57esimo e Enna al 67esimo posto.
Nel 2010 sono stati investiti in Sicilia, in media 34.253,65 euro in
manutenzione straordinaria per ogni edificio, e 5.931,85 euro in
manutenzione ordinaria. Messina e' la citta' in cui e' stato massimo
l'investimento in manutenzione straordinaria, che e' stato di
105.798,56 euro per ogni edificio. Ad Agrigento va' invece la palma
della citta' siciliana in cui si e' investito di piu' in manutenzione
ordinaria: 24.324,32 euro per ogni edificio. (Adnkronos)
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