Credo che
la scuola dedichi poco spazio ad internet e, soprattutto, ai
social network (facebook, twitter,). Bisognerebbe invece avviare dei
progetti per esplorare la conoscenza e le potenzialità delle nuove
tecnologie all'insegna della sicurezza. Dialogare con ragazzi e i
genitori supportandoli nelle diverse modalità di approccio alla rete.
Bisognerebbe avviare nelle scuole dei laboratori tematici coinvolgendo
direttamente i ragazzi e rendendoli protagonisti attivi e promotori
delle dinamiche e dei processi educativi multimediali, non
puntando ad una logica repressiva, ma approfondendo la conoscenza dei
nuovi media e toccando temi come il diritto d'autore, la privacy, i
social network.
«Ci stiamo muovendo in ritardo di anni rispetto al fenomeno. I ragazzi
utilizzano il pc da un’ora a cinque ore al giorno e c'è il rischio che
vivano in solitudine l'approccio alle nuove tecnologie» affermano gli
esperti del settore, mentre altri sottolineano come «il loro approccio
al concetto di privacy sia diverso da quello degli adulti. I ragazzi
mettono molto in comune, anche sulla rete».
«E la maggior parte degli alunni, anche di chi frequenta le classi
prime, accede ai social network» aggiunge una docente. «Sono utili per
comunicare con gli amici ma devono essere utilizzati nel rispetto delle
regole e della sicurezza e senza diventarne dipendenti» commentano
Francesco e Chiara, due ragazzi della classe, coinvolti nella
discussione. Il copyright è tra gli argomenti che più hanno stimolato
il dibattito. «Molti violano i diritti d'autore senza nemmeno saperlo,
mentre è possibile ''scaricare'' canzoni e film anche legalmente»
spiegano Cristina e Stefano.
«La responsabilità civica è l'elemento principale che dovrebbe essere
trasmesso. Molti studenti, addirittura, possono “diventare”, a loro
volta, docenti, provando a stare ''dall’altra parte'' della cattedra».
Per cercare di colmare il gap generazionale, denunciato, spesso, da
molti genitori, meno esperti dei figli sull'utilizzo del pc e di
internet, bisognerebbe attivare dei “corsi di aggiornamento” per gli
adulti e i genitori.
Ai docenti sarà necessario, d'altro canto, prestare maggiore attenzione
durante le lezioni nelle aule multimediali e, soprattutto,
sensibilizzare i ragazzi ad un uso più responsabile e corretto di
facebook o di twitter. Nei prossimi mesi si terrà nelle scuole
bresciane un ciclo di lezioni dedicato a Linux, per un migliore
utilizzo del laboratorio informatico donato dal Comune di Brescia agli
istituti scolastici nell'ambito del progetto “Lazzaro”.
Anche se già molte amministrazione comunale hanno attivato dei
laboratori d’informatica e dei corsi rivolte ad anziani e genitori e
messo a disposizione del pubblico delle postazioni con l’assistenza di
giovani esperti volontari. Nella rete, dobbiamo comprendere, non si
annidano solamente degli orchi, pronti a scovare e ad ingoiare ragazzi
e ingenui, può essere anche un luogo, piacevole e interessante, di
incontro e di amicizia, di conoscenza e di informazione, un’occasione
di dialogo e di confronto, di ricerca e di crescita.
Un modo, soprattutto, per superare la crisi e la solitudine dell’uomo
moderno. Certo, bisogna stare sempre con gli occhi ben aperti. E,
quindi, bisogna conoscere, capire e discernere. Anche questo è compito
della scuola.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it