Taglio ai
corsi di studio, ma per garantire una offerta formativa di maggiore
qualita' agli studenti. Servizi in rete sul territorio, dalle
biblioteche ai laboratori informatici, con possibilita' di accesso per
gli universitari attraverso una card regionale magnetica. Sono i punti
che stanno al centro dell'accordo di programma siglato oggi a palazzo
Chigi fra il ministro dell'Universita', Mariastella Gelmini, il
presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e i rettori dei sette
atenei campani (Federico II di Napoli, Seconda universita' di Napoli,
Napoli 'Orientale', Napoli 'Parthenope', Universita' di Salerno,
Universita' del Sannio, Suor Orsola Benincasa).
Via, dunque, al piano di snellimento del sistema accademico
territoriale. I primissimi obiettivi sono gia' stati raggiunti: -6 sedi
decentrate e -34 corsi di studio inutili. Per i prossimi cinque anni si
procedera' in direzione del contenimento dei corsi doppione, si
promuoveranno percorsi di studio che prevedano l'interazione fra
atenei, si rivedranno i dottorati.
Quanto ai servizi per gli studenti, ci sara' una card magnetica
regionale che consentira' l'accesso ai laboratori, alle biblioteche e
il pagamento delle mense su tutto il territorio.L'accesso alle 5.000
postazioni informatiche presenti negli atenei sara' garantito
liberamente agli studenti. "Quello che parte oggi- ha detto Gelmini- e'
un progetto pilota: l'obiettivo e' razionalizzare i corsi di studio e
potenziare le strutture.Il governo ha scelto di valorizzare il capitale
umano come elemento di rilancio del Sud".
È anche in definizione un bando da 100 milioni per le strutture
tecnologiche a supporto dell'universita'. "Invito poi i rettori- ha
continuato Gelmini- a sfruttare le risorse messe a disposizione
dall'Europa per le regioni del Sud". Soddisfatto Caldoro, che ha
sottolineato la prontezza di risposta degli atenei campani nel dopo
riforma universitaria. "Siamo una regione che crede nel federalismo- ha
detto- e stiamo dimostrando che il federalismo si puo' applicare dal
Sud". La Regione Campania sta anche pensando di sostenere gli atenei
territoriali con un fondo ad hoc, un Ffr, Fondo di funzionamento
regionale, che dovrebbe aggiungersi all'Ffo, il fondo erogato dallo
Stato. Il rettore dell'universita' del Sannio, Filippo Bencardino, ha
ricordato lo sforzo degli atenei: "Da gennaio sono stati ridotti del
50% i dipartimenti, abbiamo ridotto i corsi di laurea, stiamo facendo
il massimo".(da www.dire.it)
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