Alcuni lo chiamano “progetto
precari” perché è stato pensato come soluzione al
precariato, altri “progetto
Leanza” nel nome dell’assessore regionale che lo ha promosso ed
avviato nell’anno 2009 , ma il suo vero nome è “progetto per il successo formativo” se
crediamo alla centralità dell’alunno e siamo convinti che tutto quel
che facciamo a scuola per il bene e la crescita dei nostri ragazzi.
L’assessore regionale Mario Centorrino ha mantenuto la
promessa e, come aveva già annunziato, il progetto riparte per la
seconda annualità, essendo stato pensato e progettato come progetto
biennale.
Altre trecento ore
di servizio formativo e didattico saranno dedicate ai ragazzi
disabili e a rischio di marginalità sociale, ai ragazzi
difficili che presentano carenze di apprendimento ai quali
l’attività curricolare non riesce a dare lo specifico per i loro
bisogni formativi e di apprendimento specie per l’insegnamento
dell’italiano e della matematica.
Dai risultati e dagli esiti della precedente attività sono state
evidenziate notevoli benefici per gli studenti ed in molti hanno
richiesto di continuare il lavoro iniziato putroppo in ritardo e
concluso in fretta.
I tempi, se la burocrazia non mette ostacoli,
potrebbero consentire un avvio sereno e celere, in questa seconda parte
dell’anno scolastico, tenendo anche conto dei gruppi già formati che
potrebbero continuare le attività di recupero interrotte a novembre
a conclusione della prima annualità.
Tantissimi ragazzi sono stati coinvolti, 1540 soltanto nella rete
del CTRH del “Parini” di Catania e tutti con piena soddisfazione e
convinzione hanno dichiarato di aver appreso tanto, di aver acquisito
un metodo di studio, di aver maturato fiducia in se se stessi e
sicurezza nelle relazioni sociali, di aver imparato cose che in classe
negli anni precedenti erano poco comprensibili,
Le attività formative condotte, infatti, nei piccoli gruppi con
i docenti di sostegno, di italiano e di matematica per ciascuna
microrete, costituita da due o tre scuole, continueranno
ad impegnare studenti ed operatori per trecento ore in
aggiunta all’orario ordinario delle lezioni ed ora viene anche
autorizzato e consentito lo svolgimento di attività formative
anche durante l’orario scolastico.
Il progetto scaturito dall’Accordo stipulato tra il Ministero
dell’Istruzione e la Regione siciliana, firmato a
Roma il 6 agosto 2009 è stato messo in atto con
successo nelle nove provincie siciliane, contribuendo a dare una
risposta formativa ai 20.984 disabili, ai 14.521 immigrati ed
extracomunitari, e poi ancora 4.040 evasori dell’obbligo scolastico,
diminuendo cosi il numero degli studenti che
abbandonano la scuola anche per il cattivo rendimento scolastico.
Al termine del progetto sarebbe opportuno verificare i dati di
positività che l’azione didattica integrativa apporterà a beneficio
della fascia debole della scuola siciliana e la riconferma dello stesso
team di docenti , esperti e personale ATA potrà costituire una risorsa
aggiuntiva a garanzia dell’efficacia del progetto stesso.
Anche per i docenti “esperti” l’esperienza di “lavorare a
progetto” costituisce un arricchimento della professionalità
didattica nella certificazione dei risultati conseguiti.
Giuseppe Adernò
redazione@aetnanet.org