Il 31 gennaio 2011 è
stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento sulla formazione
iniziale degli insegnanti predisposto nel settembre scorso (Decreto n.
249 del 10 settembre 2010).
La Corte dei Conti ha escluso alcune parti del testo originario, in
particolare i richiami a provvedimenti la cui adozione era prevista
attraverso semplici decreti ministeriali e che ora invece dovranno
seguire il più lungo percorso dei regolamenti.
In particolare dovranno essere assunti con regolamento le norme
relative a:
1) requisiti per l’accesso alle lauree magistrali per
l’insegnamento nella scuola secondaria di 2° grado
2) le lauree magistrali per l’accesso al tirocinio
per la scuola secondaria di 2° grado
3) formazione e abilitazione degli insegnanti tecnico
pratici
4) procedure e percorsi per la specializzazione per
il sostegno da parte degli insegnanti aventi titolo per l’inserimento
nelle graduatorie di
istituto.
Ma quali sono le maggiori aspettative suscitate dal Decreto fra chi
aspira ad entrare nel mondo della scuola? Il varo del TFA, il
Tirocinio Formativo Attivo di un anno, una SSIS dimezzata, che elargirà
abilitazioni. Di lì si comincerà. Dal tetto, tanto per non smentirci,
alle fondamenta ci si penserà poi.
Il decreto è stato presentato dal ministro Gelmini in conferenza
stampa. La cosa che più ha colpito nella sua presentazione è stata la
sottolineatura che questo Regolamento (come noto nato monco perché
privo del reclutamento) servirà a “non determinare ulteriore
precariato”!. E’ proprio il caso di dire con Moretti “Continuiamo a
farci del male”.
A fronte di 20.000 posti vacanti dichiarati dal ministro, abbiamo
220.000 insegnanti nelle graduatorie ad esaurimento, circa 500.000 con
le graduatorie di istituto, di cui molti non abilitati. Questi ultimi
premeranno tutti sui TFA e siccome la frequenza sarà
profumatamente pagata, le porte si spalancheranno, nonostante il numero
programmato. Dopodichè, inesorabile e puntuale come un orologio
svizzero, si aprirà la vertenza per entrare nelle così dette
graduatorie ad esaurimento. E la storia italiana del precariato
continuerà drammatica e inesorabile…..
Cosa avviene nella mitica Finlandia?
In Finlandia, come abbiamo scritto tante volte, la vera durissima
selezione è all’ingresso del percorso iniziale per diventare
insegnante: solo il 10% dei candidati è ammesso!
L’insegnamento è molto ambito, gli insegnanti sono pagati bene, ma non
tanto più dei colleghi di alcuni altri paesi europei.
Il punto è che in Finlandia i medici, gli avvocati e altri laureati
non hanno retribuzioni maggiori degli insegnanti. Non ci sono i
dislivelli osceni fra le professioni, che ben conosciamo, e tutti
pagano le tasse… alte. (da Adi)
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