"Sappiamo che la
riforma sara' approvata, ma la nostra protesta non si fermera'". Lo
avevano annunciato gli studenti universitari e medi e stanno mantenendo
la promessa. Ad Architettura, alla Sapienza, i manifestanti che
contestano la legge Gelmini sono scesi giu' dal tetto. Ma alla ripresa
della didattica diserteranno le lezioni. Cosi' salteranno quelle che
dovevano essere tenute dai ricercatori. Mentre sempre alla Sapienza,
stavolta nella ex facolta' di Scienze Orientali, alcuni ragazzi che
nelle scorse settimane hanno fatto lo sciopero della fame stanno
presidiando la loro sede ormai da tempo.
L'occupazione non si e' fermata neanche a Natale. Nel giorno della
festa per eccellenza c'e' stata anche una lezione dell'ex preside
Masini, mentre domani, nel pomeriggio, alle 15.30, ci sara' uno
spettacolo dell'attrice Sista Bramin e della violoncellista Camilla
Dell'Agonla, nell'aula 1 occupata. Anche il 31 si restera' in facolta'
perche' "la rivoluzione non va in vacanza". Dopo le feste riprenderanno
invece assemblee e contestazioni di piazza. Anche se, fanno notare dal
movimento studentesco, "sara' dura in tempo di esami portare avanti la
protesta con gli stessi toni dell'autunno". Serviranno anche risorse
economiche per mandare avanti la protesta ma c'e' gia' chi ci sta
pensando: a Bari gli insegnanti precari stanno vendendo un calendario
fatto da loro per raccimolare fondi. "Il Colle non ci basta- hanno
detto chiaro e tondo i collettivi negli scorsi giorni dopo l'incontro
con Napolitano-. Ora ci aspettiamo che il Capo dello Stato non firmi la
legge Gelmini e che la Cgil indica lo sciopero generale". L'ala piu'
dura del movimento studentesco, dunque, ora cerca la saldatura forte
con il mondo del lavoro. Bisognera' vedere come reagiranno le altre
anime della protesta universitaria. La spaccatura fra gli studenti
potrebbe vanificarne le azioni portate avanti fino ad oggi.(da
www.dire.it)
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