"La nostra proposta, illustrata nel
documento programmatico di Varese, è semplice e dirompente al tempo
stesso: assumere a tempo indeterminato i precari della scuola sui posti
vacanti"
Nei Dieci punti sulla Scuola approvati dal Partito Democratico
nell'Assemblea nazionale di Varese una delle questioni centrali
affrontate riguarda la situazione dei precari della scuola. Scrivo 'situazione' e non 'problema',
perché nella nostra visione della scuola, e quindi della società, non
possiamo considerare un problema le migliaia di persone che, senza
sicurezza del posto, senza riconoscimenti economici e di carriera,
continuano con dedizione ad amare la scuola italiana.
La nostra proposta, illustrata appunto nel documento
programmatico, è semplice e dirompente al tempo stesso: assumere a tempo indeterminato i precari
della scuola sui posti vacanti e, parallelamente, chiudere con gli
organici di diritto e di fatto, e aprire una nuova fase, quella degli
organici funzionali, in grado di rispondere alle esigenze reali delle
scuole dell'autonomia, ai progetti didattici, alle sperimentazioni, ai
bisogni degli studenti.
L'ordine del giorno presentato dal gruppo PD al Senato, elaborato dalla
senatrice Mariangela Bastico, è frutto di questo lavoro di riflessione
e di analisi comuni, che si è avvalso anche dei conteggi elaborati
dalla Flc-Cgil realizzati per l’Operazione
Centomila, che dimostrano come si trarrebbero addirittura
risparmi economici, senza parlare dei vantaggi in termini di qualità.
Per il Partito Democratico assumere i precari della scuola significa
dare stabilità reale a ciò che è già stabile -e cioè la spesa che lo
Stato ogni anno affronta per ricoprire i posti disponibili; significa
dare sicurezza a quei docenti (compresi quelli di sostegno) che da anni
continuano a insegnare nonostante il licenziamento estivo, e significa
dare garanzia di continuità didattica agli studenti. Non ci sono sembra
poco.
Francesca Puglisi
redazione@aetnanet.org