Il Collegio docenti
dell'Istituto comprensivo «G. Parini» di Catania ha bloccato, per
l'anno scolastico 2010/2011, tutti i progetti, le attività
extra-curriculari e le gite d'istruzione, come forma di protesta contro
i tagli all'istruzione pubblica, secondo le proposte suggerite da Gilda
e Cobas. E benché non sia il primo Istituto catanese ad avere
deliberato l'interruzione dei progetti, la «Parini» fa notizia, perché
è da sempre una scuola in prima linea nelle iniziative
extra-curriculari. «Il malessere che
si registra nel comparto scuola, a seguito dei tagli operati dalla
manovra finanziaria - così recita la delibera del Collegio della
"Parini" - ha raggiunto quest'anno
limiti inaccettabili per quanto concerne il licenziamento dei precari e
la drastica riduzione degli insegnanti di sostegno, la rilevante
contrazione del tempo pieno con ricaduta economica sulle famiglie;
il blocco dei contratti collettivi nazionali per tre anni e della
progressione di carriera con conseguente perdita stipendiale e
pensionistica; sovraffollamento delle classi in violazione delle
normative sulla sicurezza e della regolare fruizione delle attività
didattiche; diminuzione delle ore di italiano e matematica; carenza di
supplenti; spreco di denaro pubblico in dispendiose prove Invalsi, a
fronte dei tagli a carico della scuola, discordanti con i percorsi
individualizzati in situazione di svantaggio degli alunni».
A fronte di tali e gravi ragioni è stata stabilita l'interruzione dei
progetti e delle gite.
E quando si parla di progetti, ci si riferisce anche ai cosiddetti Pon,
«rispetto ai quali la "Parini" ha rinunciato a 81.000 euro, già
stanziati», aggiungono i membri del collegio.
Occorre però fare le dovute distinzioni: la cancellazione dei progetti
comprende solo quelli extra-curriculari e non tutte le consuete
attività svolte regolarmente dalla scuola, come le ore di musica
pomeridiane o il tempo prolungato in alcune sezioni. Attraverso questa
protesta, il Fondo d'Istituto, con cui vengono finanziati i progetti, è
stato notevolmente alleggerito, per favorire le chiamate dei supplenti
precari:
«Noi docenti di ruolo non stiamo accettando ore aggiuntive per coprire
le supplenze: così cerchiamo di agevolare, almeno in minima parte, i
colleghi precari, che vengono appunto stipendiati attraverso il Fondo
d'Istituto».
Si è trattato di una sfida, tutto sommato ben accolta,
inaspettatamente, anche dai genitori: «Giovedì scorso, durante le
riunioni per le elezioni dei genitori, per gli organi d'istituto,
abbiamo dato lettura del documento deliberato e i genitori hanno
reagito positivamente, mostrando solidarietà.
Hanno compreso le nostre ragioni e si sono fatti carico di parlare
anche ai ragazzi (già tempestivamente informati), i quali
comprensibilmente, prima sono rimasti delusi soprattutto per la
cancellazione delle gite». La questione, comunque, è tutt'altro che
conclusa.
Alessandra Belfiore - La Sicilia del
19 ottobre 2010