Molti ragazzi impazzirebbero, invece, all’idea di utilizzare videogiochi, come ad esempio quelli in grado di riconoscere movimenti e voci degli individui permettendo di interagire fisicamente con il gioco, durante l’ora di educazione fisica (73%) o durante l’intervallo per divertirsi con i compagni (69%). O ancora c’e’ chi dichiara che studierebbe e imparerebbe molto di piu’ se si facessero delle attivita’ o dei giochi interattivi in cui si sfiderebbero i compagni di classe sui programmi studiati (53%).
Oltre alla tecnologia, non mancano anche altri suggerimenti che riguardano i vari ambiti della scuola. Per alcuni basterebbe avere dei professori piu’ giovani (35%), piu’ “moderni” (45%), e studiare materie piu’ attuali, che non parlino solo di cose accadute almeno un secolo prima (28%). C’e’ poi chi vorrebbe solamente abbellire la scuola con qualche murales fatto proprio dagli studenti (49%) o quantomeno trovare delle pareti colorate in modo piu’ vivace (55%). Per altri sarebbe bello avere una mensa piu’ fornita, che non proponesse sempre i soliti tramezzini, focacce e fritture varie (31%), e una sala ricreativa dove possono entrare solo i ragazzi e fare cio’ che vogliono (51%).
UNO STUDIO SOSTIENE GLI STUDENTI TROVANO 'TROPPO VECCHI' I LORO INSEGNANTI
(IRIS) - ROMA, 5 SET - Tra qualche giorno si ritorna in classe e molti ragazzi hanno gia’ il morale a pezzi in quanto considerano la scuola un posto noioso (65%) e dal quale non traggono alcun beneficio (43%). Cosa criticano maggiormente gli studenti della loro scuola? Al primo posto ci sono i professori: da chi si lamenta perche’ hanno l’eta’ dei loro nonni (39%) a chi li considera poco preparati (27%) e li accusa di stare in classe solo per torturarli, senza cercare mai di istaurare un rapporto alunno-insegnante (19%). Non mancano critiche anche piu’ crudeli come: gli si vede la dentiera quando parla (23%), va vestito come uno del medioevo (31%) o ha un alito insopportabile (17%) e una cantilena quando spiega che ti fa addormentare (48%). Collegata agli insegnanti, ma anche all’organizzazione scolastica in generale, i ragazzi criticano i metodi di apprendimento che sono costretti ad utilizzare. Da chi brucerebbe subito quei “mattoni” che spaccano la schiena (51%) a chi non sopporta piu’ i soliti compiti in classe e interrogazioni (55%) e si sente ridicolo ad imparare le cose a memoria (33%), per finire con chi ha gia’ la nausea a pensare di dover ricominciare a leggere, sottolineare e ripetere per tutto l’anno (47%).
E’ quanto emerge da uno studio promosso da Comunicazione Perbene, associazione no profit che si batte per l’ecologia nella comunicazione fondata dal Sociologo Saro Trovato, condotto su 1.600 studenti (scuola media e superiore) e realizzato attraverso un monitoraggio su blog, forum, community specializzate sulla scuola e sui piu’ importanti social network, tra cui Facebook e Twitter.
Gli alunni, inoltre, puntano il dito verso i programmi delle materie, che a loro dire sono noiosi e poco interessanti (69%). Non capiscono infatti perche’ devono essere costretti a studiare il pensiero di uno che e’ morto 500 anni fa’ (65%) o delle formule matematiche incomprensibili e che non servono a nulla (52%). Per altri e’ assurdo utilizzare programmi che sono rimasti uguali a quelli di 50 anni fa (41%). I ragazzi non risparmiano critiche nemmeno alla struttura degli edifici.
Classi fatiscenti (61%), pareti sporche e con colori deprimente (43%), sedie scomode e banchi in stato pietoso (71%). Infine c’e’ chi, con le inferriate alle finestre e le aule troppo buie, si sente chiuso in carcere (37%) o chi si lamenta perche’ non c’e’ un aula dove rilassarsi per la ricreazione (48%) e aule di informatica con computer inutilizzabili (73%).
(iris)
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