Intervenendo
a Pergusa al Congresso
regionale dell’UCIIM (Unione Cattolica degli Insegnanti)
l’assessore regionale all’istruzione, Prof.
Mario Centorrino, ha avuto parole di grande ammirazione per i
docenti siciliani che sono dei “piccoli eroi” sempre dediti al lavoro
educativo, anche se mal pagato, sempre generosi e disponibili verso gli
alunni, e fanno a poco prezzo un lavoro che meriterebbe altri
riconoscimenti.
Ci si accontenta del plauso, non potendo sperare altro, ma è
significativo il riconoscimento e la lettura obiettiva della realtà
scolastica siciliana che il “nuovo” assessore all’istruzione ci accinge
a fare.
Giuseppe Adernò
Rileggendo i fatti del giorno ha constatato come non è giusto che il
Governo riconosce una differente remunerazione e ha deliberato
maggiori incentivi per i Magistrati che operano nelle zone a rischio,
ed ha citato Gela, come topos geografico molto noto, e non si riconosca
tale differenziazione per i docenti che lavorano a Gela o allo Zen di
Palermo o a Librino di Catania .
Sono queste le parole dell’assessore ed ha
giustamente meritato l’applauso.
Analizzando poi la scuola siciliana ha affermato che
ha “un difetto di rappresentanza”, in quanto, noi diciamo,
coloro che la dirigono, seguendo le correnti e gli umori della politica
e della rotazione , hanno di fatto dimostrato poca attenzione alla
scuola, , che secondo alcuni non porta voti, ed è rimasta semplice
“suola” e quindi è stata sempre calpestata e maltrattata.
L’assessorato all’istruzione è stato da sempre al carro dei Beni
culturali , unito da una semplice “e”. Ora è stato avvicinato alla
formazione professionale che tenta di soffocare la scuola perché ha
maggiori fondi e quindi fa la parte del “fratello maggiore”.
L’assessore Centorrino che martedì 8 giugno
incontrerà il Minsitro Gelmini porterà la proposta e la delibera
regionale di rinvio della riforma, e le richiesta di nuove classi a
tempo pieno
Si auspica che la missione romana dell’Assessore
abbia ben esito e “dum Romae loquitur… la scuola siciliana,
novella Sagunto, viene depredata e sempre più impoverita, anche per
“difetto di rappresentanza”.
Con amarezza il provveditore di Palermo, Gianni
Leone, registra il disagio della lotta che la malavita ha dichiarato
alla cultura della legalità che la scuola promuove ed i molteplici atti
di teppismo e di distruzione di strutture e arredi scolastici ne sono
una tragica dimostrazione.
L’impegno dell’Assessore Centorrino che sembra voler
portare a termine la tanto attesa legge regionale sul diritto
allo studio, l’auspicio di una nuova cultura della valutazione e
di una progettazione costituisce una piccola goccia in una mare
di guai, ma nello stesso tempo ci offre l’occasione per suggerire
all’assessore possibili strade da seguire, dando vita a quella tanto
declamata autonomia siciliana.
Le buone idee dell’Assessore circa lo studio dello
Statuto siciliano, la conoscenza e la valorizzazione del nostro
patrimonio artistico e culturale costituiscono dei positivi messaggi di
sviluppo e di progresso della scuola siciliana, che oggi soffre il
disagio della precarietà e dell’incertezza.
Giuseppe Adernò