Nei giorni scorsi il consigliere ministeriale Max Bruschi č intervenuto (http://www.ilsussidiario.net/) sulla questione della formazione degli insegnanti e del loro reclutamento, prendendo spunto dalle posizioni della Lega a proposito dei test di selezione che hanno scatenato la polemica sul dialetto e la cultura locale.
Bruschi approfondisce e chiarisce la questione della selezione e, di fatto, condivide sostanzialmente la linea leghista.
Alle riflessioni di Bruschi replica con un editoriale sullo stesso sito Elena Vaj - esperta collaboratrice del prof. Giuseppe Bertagna ai tempi del ministro Moratti - che, per chiarezza, aggiunge al dibattito tre "mezze veritą" da aggiungere a quelle del consigliere ministeriale: le responsabilitą sul reclutamento dei docenti, la sostanza del ddl Aprea, la separazione della formazione iniziale dal reclutamento dei docenti.
Le tre mezze veritą dell'editoriale contengono pił o meno esplicitamente alcune critiche alla linea politica del ministro Gelmini, come si evidenza, ad esempio, dalla prima "mezza veritą".
Prima mezza veritą: la megasantoria che ha fatto sģ che, nelle scuole settentrionali, siano collocati quasi 700 dirigenti scolastici meridionali (e la maggior parte dei 17 mila precari messi in ruolo dalla Gelmini) č vero che va attribuita al centro sinistra, espertissimo, storicamente, nella scuola, di sanatorie e contro sanatorie di vario genere. Č altrettanto vero, perņ, - osserva la Vaj - che la Gelmini ha sposato in maniera consapevole questa megasanatoria.
Avrebbe potuto cambiare la norma, osserva la Vaj, lo scorso anno, nella finanziaria, dando sostanza alla sua battaglia giornalistica sul merito. Non l'ha fatto. Ha preferito continuare la politica di Prodi-Fioroni in questa come in moltissimi altri ambiti che, non si č profeti, creeranno anch'essi, č solo questione di tempo, non pochi e gravi problemi (riforma delle superiori).
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