Letture per avvicinarsi alla matematica
Richard Courant, Herbert Robbins, Che cos'è la matematica?, Seconda edizione riveduta da Ian Stewart, Bollati Boringhieri, 2000, € 22
Un classico, ma non un libro di divulgazione, bensì di formazione, adatto soprattutto a chi ha intenzione di iscriversi a Matematica o a una facoltà a carattere scientifico, o comunque voglia avere una panoramica culturale, e non a segmenti, di teoria della disciplina. Il libro è formato da capitoli largamente indipendenti tra loro, per cui il lettore può scegliere il suo individuale percorso di lettura. La prima versione italiana del libro è del 1950 (ma quella in lingua originale è del 1941), ma è ancora un valido testo per chi voglia capire, nelle sue grosse linee, di che cosa si occupa la matematica, quale siano i suoi metodi, tanto più che l'attuale edizione è stata interamente riveduta da Ian Stewart, che ha aggiunto un nuovo capitolo, dedicato ai più recenti sviluppi della matematica.
Angelo Guerraggio, Matematica, Bruno Mondadori, 2004, pp. 420, € 30
E' un manuale destinato a chi debba sostenere un esame di Matematica generale, ma soprattutto è un ottimo testo per chi, al termine della scuola secondaria, voglia rivedere la matematica studiata sotto un altro profilo sia di sistemazione di concetti e strumenti sia di informazione e discussione attorno all'origine storica dei temi e delle procedure matematiche. Ogni argomento è presentato attraverso un problema che motiva e fa comprendere il particolare modello matematico sicché il manuale non si presenta come quelle aride raccolte di formule cui spesso si riducono testi che vogliano fare da raccordo tra scuola e studi universitari. Inoltre, la presenza di numerosissimi esempi e i test di autovalutazione permettono una lettura autonoma del testo stesso.
Piergiorgio Odifreddi, Idee per diventare matematico, Zanichelli, 2005, pp. 125, € 10
La vasta attività di divulgatore di Piergiorgio Odifreddi, legittima la proposta questo libretto a chi volesse farsi un'idea di che cosa significhi 'diventare' matematico. Il libro si apre con una intervista all'autore sulla sua formazione scolastica e universitaria; come sempre, Odifreddi si esprime in modo diretto e, pur con una buona dose di ironia che gli permette di spaziare su questioni più 'alte' che esulano dalla matematica in senso stretto, ama mescolare considerazioni matematiche a questioni di altro genere, ma non per affermare la superiorità della matematica stessa (di cui anzi in un altro volume, Penna, pennello e bacchetta, Le tre invidie del matematico, Laterza, 2005, € 14,00, attraverso innumerevoli esempi, mostra la complementarità rispetto alle discipline umanistiche) bensì per farne apprezzare il valore come modello di razionalità. Sarebbe infatti un grave errore, come egli scrive, "limitarsi a insegnare o imparare la matematica perché è utile alla scienza e alla tecnologia. Molto più importante è il fatto che essa offre un esempio puro e sublimato di razionalità. L'abitudine alla matematica aiuta a non cadere nelle trappole del pensiero confuso e vuoto che purtroppo domina il mondo moderno, dalla religione alla politica: parafrasando le parole del Don Giovanni di Mozart, nel libretto di Lorenzo Da Ponte, 'non si pasce di dogmi mortali chi si pasce di teoremi celesti'".
Oltre all'intervista, il volume contiene alcuni utili apparati finali: una breve descrizione sintetica delle parole della matematica, cenni biografici su alcuni importanti matematici e l'indicazione di testi divulgativi, romanzi e film che possono interessare chi volesse accostarsi maggiormente a tale disciplina.
Ian Stewart, Com'è bella la matematica, Bollati Boringhieri 2006, pp. 157, € 17
Simulando di scrivere delle lettere a una giovane ragazza, Meg, una studentessa liceale che successivamente intraprende gli studi universitari per poi diventare matematica lei stessa, Ian Stewart, autore di molti libri divulgativi, disegna un quadro della disciplina dedicato a un giovane che voglia diventare matematico oppure ai suoi genitori, parenti o amici.
Le lettere affrontano diversi aspetti, di contenuto, di metodo, ma anche di opportunità, relativi per esempio al fatto se con la matematica si guadagni e se, quanto e perché convenga pubblicare per salire i "gradini della carriera".
Forse troppi gli aspetti, per queste ventuno letterine "a una giovane amica" che, partendo da un must dei libri di divulgazione (quanto la matematica è presente nel mondo, al punto che se si etichettassero con un bollino rosso con la scritta "Questo oggetto contiene matematica" tutti gli oggetti che sono anche prodotto di ricerca matematica il mondo intero ne sarebbe invaso) termina con una epistola dal titolo "Dio è un matematico?".
Tra le pagine serpeggia l'idea di una inevitabile separazione tra la matematica scolastica (necessariamente bruta e brutale, volta a insegnare come si calcola, come "s'usano il chiodo e il martello" senza che mai si costruisca nulla di significativo) e quella 'vera e bella' che si farà da adulti, essendo divenuti matematici però.
La 'bellezza' della matematica, esposta fin nel titolo, rimane in realtà dichiarata e non fatta vivere, forse perché circondata e sommersa da troppe considerazioni di ordine utilitaristico. Rimane tuttavia il problema, che il libro affronta e che in Italia appare particolarmente rilevante, di una visione più ampia e meno stantia della matematica e delle sue valenze culturali, professionali, estetiche e applicative.
Richard Courant, Herbert Robbins, Che cos'è la matematica?, Seconda edizione riveduta da Ian Stewart, Bollati Boringhieri, 2000, € 22
Un classico, ma non un libro di divulgazione, bensì di formazione, adatto soprattutto a chi ha intenzione di iscriversi a Matematica o a una facoltà a carattere scientifico, o comunque voglia avere una panoramica culturale, e non a segmenti, di teoria della disciplina. Il libro è formato da capitoli largamente indipendenti tra loro, per cui il lettore può scegliere il suo individuale percorso di lettura. La prima versione italiana del libro è del 1950 (ma quella in lingua originale è del 1941), ma è ancora un valido testo per chi voglia capire, nelle sue grosse linee, di che cosa si occupa la matematica, quale siano i suoi metodi, tanto più che l'attuale edizione è stata interamente riveduta da Ian Stewart, che ha aggiunto un nuovo capitolo, dedicato ai più recenti sviluppi della matematica.
Angelo Guerraggio, Matematica, Bruno Mondadori, 2004, pp. 420, € 30
E' un manuale destinato a chi debba sostenere un esame di Matematica generale, ma soprattutto è un ottimo testo per chi, al termine della scuola secondaria, voglia rivedere la matematica studiata sotto un altro profilo sia di sistemazione di concetti e strumenti sia di informazione e discussione attorno all'origine storica dei temi e delle procedure matematiche. Ogni argomento è presentato attraverso un problema che motiva e fa comprendere il particolare modello matematico sicché il manuale non si presenta come quelle aride raccolte di formule cui spesso si riducono testi che vogliano fare da raccordo tra scuola e studi universitari. Inoltre, la presenza di numerosissimi esempi e i test di autovalutazione permettono una lettura autonoma del testo stesso.
Piergiorgio Odifreddi, Idee per diventare matematico, Zanichelli, 2005, pp. 125, € 10
La vasta attività di divulgatore di Piergiorgio Odifreddi, legittima la proposta questo libretto a chi volesse farsi un'idea di che cosa significhi 'diventare' matematico. Il libro si apre con una intervista all'autore sulla sua formazione scolastica e universitaria; come sempre, Odifreddi si esprime in modo diretto e, pur con una buona dose di ironia che gli permette di spaziare su questioni più 'alte' che esulano dalla matematica in senso stretto, ama mescolare considerazioni matematiche a questioni di altro genere, ma non per affermare la superiorità della matematica stessa (di cui anzi in un altro volume, Penna, pennello e bacchetta, Le tre invidie del matematico, Laterza, 2005, € 14,00, attraverso innumerevoli esempi, mostra la complementarità rispetto alle discipline umanistiche) bensì per farne apprezzare il valore come modello di razionalità. Sarebbe infatti un grave errore, come egli scrive, "limitarsi a insegnare o imparare la matematica perché è utile alla scienza e alla tecnologia. Molto più importante è il fatto che essa offre un esempio puro e sublimato di razionalità. L'abitudine alla matematica aiuta a non cadere nelle trappole del pensiero confuso e vuoto che purtroppo domina il mondo moderno, dalla religione alla politica: parafrasando le parole del Don Giovanni di Mozart, nel libretto di Lorenzo Da Ponte, 'non si pasce di dogmi mortali chi si pasce di teoremi celesti'".
Oltre all'intervista, il volume contiene alcuni utili apparati finali: una breve descrizione sintetica delle parole della matematica, cenni biografici su alcuni importanti matematici e l'indicazione di testi divulgativi, romanzi e film che possono interessare chi volesse accostarsi maggiormente a tale disciplina.
Ian Stewart, Com'è bella la matematica, Bollati Boringhieri 2006, pp. 157, € 17
Simulando di scrivere delle lettere a una giovane ragazza, Meg, una studentessa liceale che successivamente intraprende gli studi universitari per poi diventare matematica lei stessa, Ian Stewart, autore di molti libri divulgativi, disegna un quadro della disciplina dedicato a un giovane che voglia diventare matematico oppure ai suoi genitori, parenti o amici.
Le lettere affrontano diversi aspetti, di contenuto, di metodo, ma anche di opportunità, relativi per esempio al fatto se con la matematica si guadagni e se, quanto e perché convenga pubblicare per salire i "gradini della carriera".
Forse troppi gli aspetti, per queste ventuno letterine "a una giovane amica" che, partendo da un must dei libri di divulgazione (quanto la matematica è presente nel mondo, al punto che se si etichettassero con un bollino rosso con la scritta "Questo oggetto contiene matematica" tutti gli oggetti che sono anche prodotto di ricerca matematica il mondo intero ne sarebbe invaso) termina con una epistola dal titolo "Dio è un matematico?".
Tra le pagine serpeggia l'idea di una inevitabile separazione tra la matematica scolastica (necessariamente bruta e brutale, volta a insegnare come si calcola, come "s'usano il chiodo e il martello" senza che mai si costruisca nulla di significativo) e quella 'vera e bella' che si farà da adulti, essendo divenuti matematici però.
La 'bellezza' della matematica, esposta fin nel titolo, rimane in realtà dichiarata e non fatta vivere, forse perché circondata e sommersa da troppe considerazioni di ordine utilitaristico. Rimane tuttavia il problema, che il libro affronta e che in Italia appare particolarmente rilevante, di una visione più ampia e meno stantia della matematica e delle sue valenze culturali, professionali, estetiche e applicative.