Conclusioni
Il Bene e il Male sono concetti che l'uomo ha sempre cercato di
comprendere e spiegarsi. Fino ad ora si è osservato come ad una
concezione oggettiva del Male - sostenuta dalla religione - che lo ha
sempre visto in una contrapposizione manichea con il Bene, si sia
opposta una definizione soggettiva del concetto, di origine
psico-sociologica, in base alla quale il Male assoluto non esisterebbe
ma esso andrebbe valutato sempre in un contesto di relazione con se
stessi, con la società e con l'ambiente (naturale e/o artificiale) in
cui l'uomo vive. In tal senso si potrebbero evidenziare tre livelli in
cui a determinate relazioni corrispondono diverse concezioni del Male:
quello individuale, quello sociale e quello, puramente teorico,
relativo all'umanità intesa in senso ampio.
Dal punto di vista individuale si può in modo semplicistico affermare
che è Bene tutto ciò che soddisfa i propri desideri producendo
benessere, mentre, viceversa, è Male tutto ciò che minaccia tale
benessere. In tal senso la distinzione ha carattere prettamente
utilitaristico ed ha origine da quella parte del cervello che controlla
le emozioni e l'istinto di sopravvivenza, l'amigdala; questa funziona
come un archivio della memoria emozionale ed è quindi depositaria del
significato stesso degli eventi. I bisogni essenziali dal cui
soddisfacimento deriva la sensazione di benessere sono rappresentati in
maniera schematica dalla "piramide di Maslow"... (continua su www.giuseppemotta.it).
Giuseppe Motta