Dichiarazione
della senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd e
capogruppo in Commissione istruzione a Palazzo Madama.
"Dopo 9 mesi di confronto, e oltre 2000 incontri aperti in tutto il
Paese, siamo riusciti ad approvare una riforma che è tra tutte la più
difficile e la più importante. Le polemiche forti e lo scontro
aspro che hanno accompagnato l'iter di questo ddl non possono rischiare
di far perdere di vista il vero motivo per cui il Governo Renzi, dopo
molti anni di tagli, ha deciso di investire 3 miliardi all’anno nella
scuola, realizzando un Piano Straordinario di assunzioni di oltre 100
mila insegnanti, 50.000 in più rispetto a quanti stanno lavorando oggi.
Altri 60.000 abilitati saranno assunti tramite concorso che verrà
bandito entro questo anno". Così la senatrice del Pd Francesca Puglisi,
responsabile scuola del Pd e capogruppo in Commissione Istruzione,
intervernendo in dichiarazione di voto sul ddl scuola. "Si tratta -
sottolinea Puglisi - di uno straordinario investimento che permetterà
alla scuola di essere la più potente leva contro le disuguaglianze,
contro la dispersione scolastica degli studenti, e che accompagnerà
tutti, al successo formativo e scolastico.
Dobbiamo rendere la scuola la più efficace politica strutturale a
nostra disposizione contro la disoccupazione anzitutto giovanile,
aiutando ciascun ragazzo e ragazza a capire e scoprire a scuola quali
sono i propri talenti e la propria vocazione". "Crediamo negli
insegnanti. E’ per questo che il Governo investe 40 milioni di euro
nella formazione in servizio dei docenti dopo parecchi anni in cui
nessuno ci metteva più un euro e nella Carta del docente 500 euro
all’anno per i consumi culturali: libri, tecnologie, ingressi a musei e
teatri". "Per noi l’ascolto, il confronto non finisce qui, non
lasceremo la scuola sola di fronte al cambiamento, continueremo -
sottolinea ancora Puglisi - a lavorare per valorizzare e diffondere le
belle esperienze di scuola, per sanare le incomprensioni e i contrasti
di questi mesi anche nella Conferenza annunciata dal Presidente del
Consiglio.
Dopo le polemiche, si vedranno i risultati quando i 7 insegnanti in più
assegnati ad ogni istituzione entreranno a scuola il prossimo anno per
dare ai ragazzi più inglese, più musica, più arte, più esperienze di
cittadinanza attiva, per recuperare gli svantaggi, per dare le risposte
che servono ai bisogni educativi speciali, quando arriveranno i 90
milioni di euro per i laboratori e l’innovazione tecnologica, i
126milioni per il Fondo di Istituto, i 3 miliardi e 700 milioni per
l’edilizia scolastica". "La scuola - conclude Puglisi - è più avanti
degli slogan che l’hanno rappresentata nelle piazze".
Maria Calabretta
maria.calabretta@senato.it