
I nostri docenti conoscono solo ora gli elenchi degli ammessi ed i corsi attivati dalle università locali, come anche solo ora sono noti i corsi che non saranno attivati in Sardegna, pertanto si dovrà fare riferimento ad altre regioni, per altro non note. Infatti tutto ciò accade senza nessun coordinamento inter-regionale. Inoltre la maggior parte delle università delle altre regioni ha già esperito tutte le prassi di accettazione delle iscrizioni ed ha chiuso gli accessi.
L’assenza di coordinamento inter-regionale tra gli UUSSRR e le Università è un dato enormemente negativo che comporta una fortissima penalizzazione professionale e lavorativa per il personale precario della nostra Isola, con conseguente possibilità di apertura a “personale professionalizzato” proveniente dal resto della nazione.
Chiediamo alla nostra classe politica di intervenire in modo deciso con interrogazioni parlamentari per comprendere come mai ai docenti precari sardi si precluda la possibilità di frequentare corsi professionalizzanti che consentirebbero sbocchi lavorativi maggiormente garantiti.
Il rischio che troppi docenti sardi rimangano fuori dai percorsi universitari previsti dai decreti ministeriali impone, allo stato attuale, interventi immediati affinché si trovino soluzioni non più prorogabili .
La Cisl Scuola denuncia la forte discriminazione determinata dall’insularità e dalla scarsa attenzione alle problematiche che la stessa pone rispetto alla mancata attivazione dei corsi nelle nostre università.
Le forti preoccupazioni, più volte denunciate dalla CISL Scuola anche in passato, ci inducono a intervenire come per altro abbiamo già fatto altre volte per richiedere all’USR una integrazione dell’o.d.g. del 13 febbraio p.v. con i seguenti argomenti:
- Problematiche connesse all’attivazione dei corsi PAS inter-regionali;
- Attivazione corsi di sostegno per personale di ruolo;
- Attivazione corsi di sostegno riservati al personale abilitato;
- Attivazione PAS Scuola Infanzia e Scuola Primaria.
cislscuola.reg.sardegna@cisl.it