Il Dirigente
scolastico del 2° Circolo di Acicatena intende ribattere per
correttezza non tanto "intellettuale" quanto etica e professionale con
precisazioni e chiarimenti in merito alla proposta di
"razionalizzazione razionale" pubblicata ed inviata all’Ente locale,
alla Regione e a tutte le associazioni sindacali dalle colleghe
dirigenti scolastici del Comune di Acicatena, ancora prima di una sua
discussione compartecipata ad un tavolo integrato, dopo un primo ed
informale incontro.
Il 2° circolo dall’anno della sua "discutibile" (così come viene
definita senza apportare alcuna motivazione) formazione è sempre
cresciuto ogni anno portando gli alunni da un numero pari a 380 ad una
popolazione scolastica nell’anno attuale di 574 ( a cui si aggiungono i
35 bambini della sezione primavera). Quindi non ha mai lottato per la
sopravvivenza neanche quando nel 2011 fu sollevato il problema, dalle
colleghe, di una avventata e alquanto immotivata spartizione della
scuola. La sezione primavera non è un tentativo per aumentare i
numeri, perché i bambini di 24 mesi non rientrano in organico, quindi è
solo un progetto ben fatto portato avanti con grande diligenza e
competenza dalle educatrici , regolarmente approvato e finanziato ogni
anno dal Ministero e dalla Regione
Si precisa che la proposta avanzata dalle colleghe del Comune di
Acicatena non presenta tra gli aspetti negativi quella della perdita
dell’autonomia del 2° Circolo perché di fatto il Circolo è
sottodimensionato a prescindere, ma le affermazioni assolutamente
discutibili sono altre:
1. La formazione dei tre poli scolastici si concorda essere necessaria
ma non deve per forza nascere con la divisione anomala del Circolo;
anzi si ritiene necessario intervenire sul territorio di Acicatena
Centro proprio per il calo demografico e per la deurbanizzazione a
vantaggio di una crescita periferica della popolazione scolastica che è
in atto. D’altronde il 1° circolo non avrebbe alcun giovamento dal
numero dei bambini della scuola dell’infanzia appartenenti al 2°
circolo( con residenza ad Aci S.Filippo) perché frequenterebbero la
scuola primaria all’ i.c. Scandura ubicato nella stessa frazione;
2. Non si avrebbero interventi di soppressione di posti né in campo
amministrativo né per il personale docente anche nel caso
dell’accorpamento del 1° circolo con l’I.c. Gulgielmino, i quali
peraltro risultano confinanti, e la cessione al 2° circolo, da
parte del 1° circolo, dei plessi periferici, più spostati verso la
frazione di Aci S.Filippo; inoltre sembra sciocco e infantile, a chi
legge, rinvangare questioni di “mal tolto” o di mal “sottrazione”
di un plesso ad un Circolo (vedi il plesso di Via Sciascia sottratto
tanto tempo fa al 1° Circolo), perché si cita nel documento non è
corretto rivendicare “specifiche e personalistiche posizioni” ;
3. Sarebbe fatta salva sempre e comunque anche nel caso di un
ampliamento del 2° circolo con le diramazioni periferiche del 1° la
continuità didattica e educativa degli alunni, bacino di utenza per la
scuola secondaria di primo grado dell’I.c. “Scandura” in quanto viene
sistematicamente elaborata per ogni singolo alunno la certificazione
delle competenze in uscita e ampliamente discusso l’iter di ogni alunno
uscente dalla scuola primaria con i docenti della secondaria. Si
ricorda inoltre che alcuni alunni di scuola primaria uscenti sia
dall’i.c. Scandura sia dal 2° circolo frequentano altrove la scuola
secondaria, quindi non è certo che si fermerebbero a frequentare anche
la scuola media nello stesso istituto;
4. Anche l’ipotesi di un allargamento del 2° circolo è rispettosa delle
posizioni e dei diritti del personale. Tre poli scolastici a fronte di
tre Ds e di tre DSGA, in quanto sia il DS sia il DSGA del 2° circolo
hanno già trovato nuova collocazione;
5. Le obiezioni alla proposta delle colleghe si sollevano perché è di
gran lunga possibile farlo, in quanto non si può non tener conto di una
scuola che è sempre cresciuta negli anni e che a breve avrà la
certificazione di qualità contro delle istituzioni scolastiche che,
specie negli ultimi anni, sono state fortemente in perdita a livello di
utenza e conseguentemente anche di personale.
Si confida che l’Ente locale sappia attuare la scelta più ragionevole,
che potrà dare stabilità alle scuole del Comune anche in futuro, tra le
proposte esaminate.
Il Dirigente scolastico
Irene Patanè