- Fa presente che, la realtà in cui opera l’Istituto, renderebbe applicabile tale Direttiva ad una vastissima utenza, ed ogni Consiglio di Classe si troverebbe a dover individuare molteplici svantaggi temporanei e permanenti. Ragion per cui, laddove manchino certificazioni precise, previste dalla L. 104 del 1992 e dalla L. 170 del 2010 sui disturbi specifici dell’apprendimento, si creerebbero situazioni confuse e contraddittorie, di dubbia legittimità e fonte di contenzioso;
- Denuncia, altresì, che i docenti curriculari si troverebbero ad affrontare nuove e gravose modalità operativo – professionali senza propedeutica formazione in materia e adeguati riconoscimenti economici;
- Rileva che, in tale nuova prospettiva, la figura dell’insegnante di sostegno, risorsa in altri tempi voluta e qualificata dal Ministero, sarebbe esclusa e/o ridimensionata, venendo a mancare il suo specialistico contributo per una significativa didattica inclusiva, senza contare che tale ridimensionamento comporterebbe rilevanti tagli alle cattedre di sostegno.
Mariastella Cosentino
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