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Themis
PERCHÉ “THEMIS”Themis (o Temi) è una figura della mitologia greca, figlia di Urano e Gea, fu una delle spose di Zeus. Il significato del nome Themis è "irremovibile" (dal greco tithemi: “porre nell’esistenza”, “dare un fondamento”), per questo, forse, è stata identificata sia come la personificazione dell'ordine legale, della giustizia eterna e del diritto sia come la dea delle leggi naturali che vigila su ciò che è lecito e illecito. In un mondo sempre più frenetico nel quale sembra essersi esaurito il tempo necessario per la riflessione, il presente Concorso vuole ancora porsi non solo come mezzo per valorizzare e sostenere le abilità artistiche dei partecipanti ma anche come pretesto per fermarsi a guardare la propria vita, per confrontarsi con se stessi, portando alla luce il proprio intimo sentire. Il nome dato al Premio nasce dall’esigenza di fare riflettere i concorrenti su temi fondanti della vita, o che almeno dovrebbero essere tali, imperativi imprescindibili nel percorso di vita di ciascun essere umano che voglia essere parte integrante e attiva della società. L’uso del condizionale “dovrebbero” vuole porre in evidenza quello che è il mondo in cui oggi la società vive: un mondo fatto troppo spesso di corse frenetiche guidate dal solo istinto, in cui fermarsi non è contemplato se non per ripiegarsi su se stessi in stato catatonico, in attesa di riprendere la corsa. È per questo che oggi come nel mondo classico bussola e faro del nostro agire deve tornare a essere Themis, ossia la capacità di distinguere tra lecito e illecito, tra ordine e disordine, tra giustizia e ingiustizia, tra giusto e sbagliato, tra ciò per cui vale la pena vivere e ciò che dà l’impressione di aiutare a vivere mentre a poco a poco, silente, priva della vita stessa.
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