A Pisa, oltre ai numeri
programmati previsti dalla legge, sono presenti per l’iscrizione ad
alcuni corsi di studio dei test di autovalutazione che mascherano un
vero e proprio numero chiuso. È caso del test al quale si è sottoposti
per l’iscrizione ai corsi di laurea inerenti le materie
ingegneristiche. Secondo la coordinatrice di Diritti a Sinistra, “le
facoltà a numero chiuso sono previste dalla legge, non se ne possono
fare altre. Tutti gli Atenei del centro nord si sono messi d’accordo
per fare un test in contemporanea per le facoltà di Ingegneria. Prima
se a Pisa vi era il numero chiuso si poteva andare a Firenze o altrove
ma gli Atenei hanno blindato questo sistema”.
Intervengono anche dall’Udu a livello nazionale e a scendere in campo è
direttamente il Coordinatore Nazionale Michele Orezzi: “è
un’ingiustizia, fanno fare il test e poi dicono che il test non è
selettivo per il semplice fatto che comunque è consentita
l’immatricolazione; ma in realtà non si possono fare gli esami e quindi
di fatto i ragazzi sono esclusi, anzi peggio, gli si chiedono le tasse
universitarie e poi non gli si consente di fare gli esami. Riteniamo
che la questione sia di legalità ed è per questo che abbiamo già dato
incarico al nostro Avvocato Michele Bonetti di inoltrare un grande
ricorso collettivo.”
Gli studenti vengono sottoposti, si legge sul sito dell’Ateneo Pisano,
ad “una prova comune a tutte le Facoltà di Ingegneria italiane che ha
lo scopo di aiutare lo studente a valutare la propria
preparazione nelle discipline di base e la propria attitudine per gli
studi di Ingegneria”.
Per questo “agli studenti che nel test conseguono una votazione
inferiore al valore fissato di anno in anno dalla Facoltà, ovvero agli
studenti che si iscrivono senza aver sostenuto il test, vengono quindi
attribuiti OFA (obblighi formativi aggiuntivi) nelle discipline di base
propedeutiche alla formazione ingegneristica”. La conseguenza di tale
provvedimento è che gli studenti ai quali sono stati attribuiti gli OFA
non possono sostenere alcun esame fino alla loro estinzione. Insomma
con vari stratagemmi si è reso a numero chiuso anche la facoltà di
Ingegneria.
Riferiscono sempre da Diritti a Sinistra: “Si incorre così in una
grossa ingiustizia e disparità di trattamento nei confronti di circa
500 studenti ai quali non è permesso di sostenere gli esami nonostante
paghino le tasse come tutti gli altri studenti iscritti all’Università
di Pisa”.
Per questi motivi Diritti a Sinistra con l’avvocato Michele Bonetti e
l’UdU-Unione degli Universitari inoltrerà al Tar del Lazio un ricorso
collettivo con richiesta urgente di sospensiva per garantire a tutti
gli studenti coinvolti i loro diritti consentendogli un pieno diritto
allo studio.
Chiamiamo a raccolta tutti gli studenti contrari a questo sistema: il
percorso per un università aperta è appena iniziato.
Elvira
Ricotta Adamo - Esecutivo Nazionale UDU-Unione degli Universitari
elvira.manila@gmail.com