
Ma l'informativa dei tecnici di viale Trastevere chiarisce anche questo: concorso in vista per i docenti di Italiano, Filosofia, Latino e Greco, tra le altre. Ed ecco il dettaglio delle classi di concorso "prescelte". Per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria il concorso, in presenza di posti disponibili, si svolgerà in quasi in tutte le regioni, ma se in alcune realtà - soprattutto al Sud - i posti disponibili dovessero essere pochi il ministero potrebbe optare per un raggruppamento di regioni: al massimo due. Il concorso verrà bandito esclusivamente per i posti disponibili e avrà durata triennale.
Quest'ultima, rappresenta una sorpresa anche per gli stessi sindacati: gli 11.892 posti saranno assegnati, in sostanza, nell'arco di un triennio. Niente graduatorie biennale, quindi. Per la scuola media, il concorso - sempre in presenza di posti disponili in ambito regionale - sarà bandito soltanto per alcune materie, che nella complicata lingua scolastica sono contrassegnate da codici alfanumerici: A028, A030, A033, A043, A059, A245 e A345. Niente concorso, e possibilità di acciuffare una cattedra, per tutte le altre materie. Stesso discorso alle superiori. Potranno partecipare al concorso soltanto gli abilitati - o i laureati - nelle seguenti classi di concorso: A017, A019, A020, A025, A029, A034, A036, A037, A038, A047, A049, A050, A051, A052, A060, A246, A346, C430.
Sul fronte dei titoli di ammissione è stato chiarito che, per la scuola primaria e dell'infanzia, potranno partecipare alla selezione gli abilitati, i laureati in Scienze della formazione e anche i diplomati entro l'anno scolastico 2001/2002 che nel 1999 non hanno partecipato all'ultima kermesse. Per la scuola secondaria di primo e secondo grado, l'accesso alle prove sarà riservato a coloro che sono già in possesso di un'abilitazione all'insegnamento e ai laureati in possesso di un titolo di studio del vecchio ordinamento: conseguito entro l'anno 2001/02, per i corsi di studio quadriennali, 2002/03 per quelli quinquennali e 2003/04 per quelli di sei anni di durata.
Salvo Intravaia - Repubblica