Il
Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) nella seduta del
23 novembre ha espresso il parere riguardo alle Linee guida del 2°
biennio e del quinto anno degli istituti tecnici e professionali.
Come è noto i Regolamenti di riordino (DPR 87/10 per i
professionali e DPR 88/10 per i tecnici) prevedono che il passaggio dal
vecchio al nuovo ordinamento sia definito da apposite “linee guida a
sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni
scolastiche, anche per quanto concerne l’articolazione in competenza,
abilità, conoscenze dei risultati di apprendimento”.
Le Linee guida del biennio sono state emanate con la Direttiva
57/10 riguardo ai tecnici e con la Direttiva 65/10 riguardo ai
professionali.
Rispetto alle linee guida del primo biennio, in cui il MIUR ha solo
informato il CNPI dei documenti normativi elaborati, in questo caso il
MIUR ha chiesto un formale parere all’organo collegiale
nazionale. Si tratta indubbiamente di una novità molto positiva.
Le linee guida esaminate dal CNPI sono costituite
da una introduzione e da schede disciplinari per i vari settori,
indirizzi e articolazioni. Il CNPI ha espresso il parere solo sulle
introduzioni rimandando quello sulle schede disciplinari all’esame del
decreto sul repertorio delle ulteriori opzioni in cui articolare le
aree di indirizzo del triennio.
Il parere il CNPI, largamente positivo, evidenzia la necessità di
predisporre “opportune misure di accompagnamento, tra le quali un piano
di formazione e aggiornamento del personale, pensato in funzione dello
sviluppo dell’autonomia scolastica, da avviare rapidamente e da
svolgere nel periodo necessario per l’entrata a regime del riordino.
Tale piano deve essere dotato di congrui finanziamenti, sia per i
percorsi dell’istruzione professionale che per quelli dell’istruzione
tecnica”.
Si tratta di una richiesta di fondamentale importanza che si scontra
con il quasi totale svuotamento delle risorse del MIUR destinate
specificatamente alla formazione.
La posizione della FLC
La FLC condividendo sostanzialmente nel metodo e nel merito quanto
espresso dal CNPI sottolinea la necessità di
un forte piano di formazione, a partire dall’istruzione tecnica e
professionale, adeguatamente finanziato quale elemento di discontinuità
con la gestione del ministro Gelmini;
un maggiore approfondimento sui percorsi sussidiari di istruzione e
formazione professionale con indicazioni meno generiche di quelle
definite nelle linee guida
eliminare i riferimenti a prove nazionali o alla modifica
dell’esame di Stato
utilizzare un “linguaggio comune” tra tecnici e professionali in
tema scelta dei percorsi e di orientamento/riorientamento degli studenti
valorizzare anche gli organi collegiali previsti attualmente per legge
(consiglio di classe, collegio docenti in particolare)
Inoltre la FLC condivide quanto previsto dalle Linee guida
sull’utilizzo degli spazi di flessibilità (30% II biennio e 35% V
anno, nei tecnici, 35% II biennio e 40% V anno, nei professionali)
ossia che essi non sono di competenza delle singole istituzioni
scolastiche. Il loro utilizzo è finalizzato esclusivamente
all’ulteriore articolazione delle Aree di indirizzo in un numero
contenuto di opzioni incluse in un apposito elenco nazionale che sarà
definito con un successivo decreto del Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca. Ovviamente dovrà essere chiarito che
l’opzione è attivata a richiesta dalla scuola e non imposta dalla
regione nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa.
In conclusione: un documento complessivamente positivo ma con forti
perplessità sulla possibilità che esso abbia un effettivo riscontro
nella “scuola reale” stremata da riduzioni di personale e delle
attività di laboratorio.
(da Flc-Cgil)
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