Quis custodiet
ipsos custodes ?(chi controlla i controllori?) Antica domanda,
che già Platone si poneva, tanti e tanti secoli fa, convinto che
la giustizia e le leggi dello Stato possono essere
rispettate dal cittadino solo se nella regia di
comando e di governo della cosa pubblica ci siano uomini
credibili e stimati , sapienti e giusti, onesti e capaci tanto, che i
custoditi ( i cittadini ) possano nutrire la massima fiducia
nell’operato dei loro custodi ( i governanti) ! Purtroppo, a
giudicare, prima, dagli esperti che il Miur ha scelto per compilare i
fatidici quiz (tantissimi dei quali errati o formulati male), e,
dopo, da come sono avvenuti i controlli durante le prove per la
pre-selezione dei partecipanti al concorso di Ds, non c'è da stare
tranquilli sulla ‘sapienza’ de nostri ‘ custodes ’ né sulla loro
buona fede e preparazione professionale .In questo ultimo
concorso-quizzato, il caos è stato, infatti, sovrano ,
e solo pari alla insipienza dei suoi organizzatori tanto,
che i tanti aspiranti in pectore alla dirigenza -( i
fortunati velocisti che hanno superato i quiz)-,non si sentono
tranquilli sulla regolarità del prosieguo del concorso medesimo (
piovono a valanga i ricorsi!) e la domanda che ora si
pongono , è sempre, mutatis mutandis, la medesima :
chi commissionerà le commissioni d’esame?!
Domanda non pretestuosa , né irriguardosa o qualunquista ,
dal momento che, se la cultura, fra le tante cose, è
-come si dice - “il tentativo di dare una forma e un ordine
al caos”, bisogna, a malincuore, riconoscere- per come sono
andate le suddette preselezioni - che in questo
momento ad essere latitante in questo belpaese
è proprio una cultura seria; nella fattispecie quella
della nostra classe politica –dirigenziale (e non solo),
rivelatasi incapace di organizzare e gestire con
ordine e serietà, un concorso pubblico ministeriale tanto atteso
e agognato. E’ su questa latitanza di una cultura
della politica scolastica che bisognerebbe bene riflettere, e
contro cui varrebbe la pena reagire e protestare se
vogliamo che la scuola ritorni ad essere seria e credibile e
rispettata dalla società civile per ciò che attiene al suo specifico
ruolo e alle sue funzioni.
Nuccio Palumbo
redazione@aetnanet.org