“La recente sentenza
del giudice di Salerno che ha riconosciuto gli scatti di anzianità a
due docenti precari e condannato il Miur al pagamento di 15.000 euro
conferma la sistematica violazione dalla direttiva comunitaria avvenuta
in questi ultimi dieci anni”. A sostenerlo è Marcello Pacifico,
presidente dell’Anief, in merito al diritto all’avanzamento di carriera
anche per il personale scolastico non di ruolo che sino ad oggi in
Italia ha trovato riconoscimento solo attraverso i pareri dei giudici
del Lavoro.
“Alcuni diritti come quello al lavoro e al giusto riconoscimento della
propria professionalità - continua Pacifico - non sono alienabili né
possono essere sospesi perché il lavoro è alla base dell'economia. Per
questa ragione, abbiamo avviato dei ricorsi anche sbloccare il
contratto e recuperare gli aumenti di stipendio cancellati nel
quadriennio 2010-2014 per il personale di ruolo. Attendiamo, dunque,
con fiducia l'esito delle migliaia di ricorsi che abbiano notificato
negli scorsi mesi in tutti i tribunali del lavoro del
Paese”.
In base a quanto disposto nel febbraio scorso dalla commissioni Affari
costituzionali e Bilancio del Senato, con il parere positivo del
Governo, i lavoratori precari italiani hanno ottenuto uno slittamento
dei termini previsti della norma del Collegato al lavoro che fissava
inizialmente in 60 giorni il termine per l'impugnazione dei
licenziamenti: nel testo dell'emendamento approvato è stato infatti
previsto che "in sede di prima applicazione, l'applicazione delle
disposizioni di cui al comma 1 relative al termine di sessanta giorni
per l'impugnazione del licenziamento è prorogata al 31 dicembre
2011". (da Anief)
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