Continua
l’amara stagione dei tagli, proprio nei giorni dell’ultimatum europeo
all’Italia, a cui i due fantini dell’Eurozona Angela Merkel e Nicolas
Sarkozy hanno chiesto un intervento concreto, e una vera manovra di
sviluppo. Tra pensioni che si allontanano, enti locali in affanno e
prospettive non troppo rosee cresce anche il risentimento per la
Funzione Pubblica, e per la Scuola in particolare, mai così attaccata e
mai così a rischio. Perché è di questo che si parla, della scuola
pubblica che rischia davvero di fare una brutta fine, e stiamo ancora
usando un eufemismo. Il 2012 sarà l’anno decisivo? Ne abbiamo discusso
con Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico,
alle prese con un lungo week end di dibattiti, prima a Desenzano del
Garda (Brescia) e poi a Firenze, in Piazza
Maggiore.
Come sta la scuola italiana?
Sembra che molti istituti non avranno nemmeno un dirigente, oltre a un
ridimensionamento globale di tutte le strutture..
I tagli della Gelmini continuano ancora, nonostante le sue lacrime di
coccodrillo continua imperterrita e con determinazione a tagliare la
scuola pubblica, la più grande istituzione democratica del nostro
Paese. Nella manovra estiva sono stati inseriti i dimensionamenti degli
istituti scolastici, e quindi un taglio ulteriore camuffato però da
accorpamento, e che in realtà significa la chiusura di 1772 scuole, oltre alla
perdita di 5mila posti di lavoro tra dirigenti scolastici,
collaboratori e personale Ata. Noi abbiamo bisogno di una scuola
pubblica di qualità per rimettere in moto l’ascensore sociale
dell’Italia, per dare a tutti uguali opportunità di apprendimento, di
educazione e di istruzione. Come chiede la nostra Costituzione: i
capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi devono poter raggiungere
anche i più alti gradi di istruzione. Come
se non bastasse la Gelmini ha tagliato circa 100 milioni di euro al
diritto allo studio così che tanti ragazzi che frequentavano le
università grazie alle borse di studio non potranno più farlo.
Un quadro amaro, una prospettiva preoccupante..
Questa è una grave emergenza democratica per il nostro Paese: mi sembra
chiaro che è giunta ormai l’ora che il Governo degli incapaci tolga il
disturbo. Abbiamo bisogno di voltare pagina e di tornare a investire
sulla scuola pubblica. Siamo il fanalino di coda dei Paesi Ocse per gli
investimenti nell’istruzione rispetto al Pil, e il Governo ha già detto
che le risorse continueranno a diminuire fino al 2025. C’è bisogno di
invertire questa tendenza, recuperando risorse ad esempio con una tassa
patrimoniale sui grandi patrimoni, riallineando poi la tassazione sulle
rendite finanziarie rispetto al resto d’Europa, intensificando la lotta
all’evasione fiscale.
Senza entrare nei dettagli tecnici ci sono tante cose che non piacciono
ai sindacati della scuola, ai collaboratori e agli insegnanti.. dalla
modifica degli scaglioni al nuovo Dl 150 sulla sede di lavoro
regionale..
Sembra ci sia un vero e proprio accanimento ideologico, un furore
contro la scuola in generale e contro gli insegnanti in particolare.
Perché? Perché formano menti libere, e un Governo antidemocratico come
questo Governo di destra non può sopportare la libertà di pensiero,
così come sopporta poco la Costituzione, uno dei grandi valori che gli
insegnanti trasmettono ogni giorno ai nostri figli. Un valore da
difendere, senza se e senza ma.
Tutto questo ricorda un film: nelle scuole un allarme per ogni pensiero
indipendente!
Loro attaccano il pensiero indipendente con fatti concreti, basta
pensare alla Commissione d’inchiesta sui libri di storia, quando invece
servirebbe una Commissione d’inchiesta sull’edilizia scolastica, perché
vorremmo tanto sapere dove sono finiti i soldi stanziati dal Governo,
mai ricevuti dalle scuole. Anche l’edilizia scolastica è una grande
emergenza nazionale: il 64% degli edifici scolastici non rispetta le
norme di sicurezza. Questo sarà uno dei primi problemi che affronteremo
non appena torneremo al Governo.
Ultima battuta, sul fantomatico tunnel dei neutrini immaginato dal
ministro Gelmini. Secondo te che effetto ha avuto a livello
internazionale un’uscita clamorosa come questa?
Questa è l’ennesima gaffe che si va ad aggiungere al tanto discredito
che il Governo ha gettato sul nostro Paese, con i comportamenti
assolutamente fuori luogo del Presidente del Consiglio, dalla
corruzione al decadimento morale che è arrivato fin dentro le
istituzioni e i palazzi governativi. Prima si tolgono di mezzo e prima
riusciamo a recuperare credito internazionale! Se siamo in queste
condizioni, anche a livello economico, è perché il nostro imbarazzante
presidente del Consiglio viene lasciato fuori da qualsiasi discussione,
da qualsiasi meeting e da qualsiasi accordo, europeo e non solo.
(da http://www.voceditalia.it/ di Alessandro Gatta
-alessandro.gatta@voceditalia.it )
redazione@aetnanet.org