'Indignati'
in piazza in tutto il mondo, per la giornata la giornata internazionale
della rabbia: 951 città, 82 paesi e milioni di persone marceranno
contro le misure economiche varate dai governi nazionali per
fronteggiare la crisi economica e contro la distruzione dei diritti,
dei beni comuni, del lavoro e della democrazia. Tutti "uniti per un
cambiamento globale" come recita il titolo del sito internet del
movimento internazionale United for Global Change.
In Italia l’appello internazionale è stato raccolto da tanti soggetti
organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone che hanno
dato vita al Coordinamento 15 ottobre.
A Roma sono oltre 100mila gli "indignati" attesi. La stima è del
coordinamento del Comitato 15 ottobre, che racchiude tutte le sigle e i
gruppi organizzatrici della manifestazione. Centinaia le associazioni
nazionali e locali, le reti, i movimenti che parteciperanno al grande,
plurale, pacifico corteo che nel pomeriggio attraverserà le vie della
Capitale, prima tappa di un percorso di mobilitazione che continuerà
anche dopo quella giornata. (Ign) La manifestazione partirà alle 14.00
da piazza della Repubblica e, dopo aver attraversato via Cavour, Largo
Corrado Ricci, via Dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via
Labicana, via Manzoni, via Emanuele Filiberto, raggiungerà piazza San
Giovanni. A sfilare saranno studenti, operai, precari, disoccupati,
associazioni e partiti, collettivi e sindacati. Nelle intenzioni,
nessuna bandiera. Solo due striscioni, due messaggi: 'People of Europe
Rise Up' e 'Cambiamo l’Europa, cambiamo l’Italia'.
Secondo gli organizzatori la grande manifestazione nazionale sarà una
tappa della ripresa di spazio pubblico di mobilitazione permanente, che
è necessario mettere in campo per cambiare l’Italia e il nostro
continente. (Ign)
INDIGNATI, CORTEO A ROMA: ATTESI 100.000 MANIFESTANTI. (da Leggo.it)
ROMA - Tensioni a Roma e a Milano e una mobilitazione nazionale per la
quale sono annunciate 100 mila persone a Roma in occasione della
'giornata della rabbia'. Sale la 'temperaturà delle proteste in attesa
del corteo degli indignati che domani sfileranno in una Capitale
blindata, dove si cercherà di scongiurare il rischio del ripetersi
degli episodi dello scorso 14 dicembre, quando si scatenò nella città
una vera e propria guerriglia urbana.
Ieri a Roma gli studenti hanno improvvisato un corteo raggiungendo
piazza Montecitorio e dopo la notizia dell'esito delle votazioni sulla
fiducia al governo hanno lanciato uova contro la Camera. Poi hanno
bloccato via del Corso seduti in strada per alcuni minuti. A Milano,
invece, hanno sfilato duemila persone e una ventina di studenti hanno
tentato di entrare nella sede meneghina della banca americana Goldman
Sachs: hanno lanciato ortaggi e sacchi di immondizia dopo essere stati
respinti da alcuni dipendenti. Alcuni momenti di tensione si sono
verificati anche con la polizia che presidiava la sede della Fininvest.
Un crescendo di proteste che si spera non culmini nel corteo di oggi a
Roma dove sono attese - secondo gli organizzatori - oltre 100 mila
persone da tutta Italia, provenienti da 50 province diverse. Venti
pullman sono previsti solo da Napoli. Il corteo di domani partirà
intorno alle 14 da piazza della Repubblica, passando per via Cavour, i
Fori Imperiali, via Labicana, fino a raggiungere piazza San Giovanni. E
alla manifestazione parteciperanno anche alcuni politici, come il
sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e l'ex presidente della Camera,
Fausto Bertinotti. In testa ci saranno i rappresentanti di varie realtà
sociali in lotta, dai precari ai cassaintegrati. A seguire anche
esponenti dei centri sociali, movimenti e studenti. Tra di loro c'è il
rischio che possano infiltrarsi alcuni 'specialistì dei tafferugli,
come alcuni ultras che potrebbero agire a volto coperto creando
tensioni. I manifestanti non escludono comunque blitz a sorpresa e
deviazioni annunciando una mobilitazione permanente con degli
accampamenti, tipo tendopoli, nei luoghi simbolo della città, come i
Fori Imperiali. La questura di Roma si prepara ad affrontare quindi una
giornata difficile e delicata. Oggi il questore di Roma, Francesco
Tagliente, ha firmato un'ordinanza per garantire la sicurezza della
città, domani. È previsto un dispositivo «ad assetto variabile», in
continua evoluzione a seconda del cambiamento degli scenari volta per
volta. Potrebbero essere circa 1.500 gli uomini delle forze dell'ordine
impegnati. È stato elaborato per l'occasione un «modulo operativo
aperto», per consentire la flessibilità e la rapidità dello spostamento
dei mezzi e degli uomini delle forze dell'ordine così da assicurare la
dinamicità e l'efficacia delle risorse impiegate anche di fronte ad
eventi imprevedibili.
CENTRO ROMA OFF LIMITS, BUS DEVIATI Il corteo degli Indignati per la
manifestazione internazionale di Roma di domani partirà alle 14 da
piazza della Repubblica e si concluderà, salvo imprevisti, alle 21 a
piazza di Porta San Giovanni. Tutte le strade interessate dal corteo
saranno chiuse al traffico, al momento del passaggio della
manifestazione. Per questioni di sicurezza è stata disposta la chiusura
delle stazioni della metropolitana Barberini (metro A), Spagna (metro
A), Cavour (metro B) e Colosseo (metro B) dalle 12 al termine del
servizio della giornata (ore 1.30 ultima partenza). L'appuntamento di
piazza della Repubblica sarà preceduto alle 12 da un altro incontro dei
manifestanti: quello studentesco e universitario alle 12 in piazzale
Aldo Moro davanti all'universit… La Sapienza su cui convergeranno una
quarantina di pullman di ragazzi da tutta Italia. Ma lungo il percorso
c'Š il timore di blitz fulminei o improvvise deviazioni verso obiettivi
sensibili. La Questura blinder… completamente il centro storico
soprattutto in largo Corrado Ricci per evitare il distacco di gruppetti
verso piazza Venezia. Una volta lasciata piazza Esedra, attorno alle
14, i manifestanti procederanno su via Luigi Einaudi, nei pressi della
stazione Termini, per poi proseguire in piazza dei Cinquecento, via
Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del
Colosseo, via Labicana, viale Manzoni e, infine, via Emanuele
Filiberto. Attesi nella capitale autobus in arrivo da 70 province
italiane, che porteranno circa 2.000 manifestanti. Trentanove le linee
degli autobus deviate per la manifestazione: C3, H, 3, 5, 14, 16, 36,
38, 40, 53, 60, 64, 70, 71, 75, 81, 84, 85, 86, 87, 90, 90D, 92, 105,
117, 170, 175, 217, 271, 310, 360, 571, 590, 649, 650, 665, 714, 810 e
910 di Atac e la linea 218 della Roma Tpl. Quest'ultima vedrà soppresso
il capolinea di piazza Porta San Giovanni. Prevista la limitazione
delle due linee tram 5 e 14 a Porta Maggiore.
GUIDATI DAL WEB IN TUTTO IL MONDO Il countdown è iniziato e rimbalza
sul web a ritmi via via più sostenuti, dagli Stati Uniti all'India,
dalla Spagna all'Italia. Domani, in tutto il mondo, sarà la giornata
degli indignati, il movimento che, partendo da Madrid è dilagato in una
manciata di mesi nei 5 continenti chiamando a raccolta per il 15
ottobre studenti, precari, disoccupati, pensionati. Tutti, «uniti per
un cambiamento globale», come recita il titolo del sito internet del
movimento internazionale. Ed è proprio il web il filo rosso che unisce
questi 'indignados' planetari, abilissimi a diffondere la voce
attraverso la rete, i social network, twitter. Il sito 'United for a
global changè ha una pagina Facebook con più di 18mila iscritti. Il
video-slogan del movimento, della durata di poco più di un minuto, è
tra i più cliccati su Youtube e negli ultimi giorni ha fatto il giro
del mondo. La clip inizia con una grande sveglia che suona per le
principali città del pianeta, alterna le immagini dei 'grandì della
Terra a quelle delle proteste organizzate negli ultimi mesi in Grecia,
Spagna, Nordafrica. «La situazione è intollerabile, il sistema è
corrotto, l'indignazione globale», indicano le scritte che si
sovrappongono sulle immagini, al ritmo delle percussioni. Quindi,
l'appello conclusivo: «è tempo di unirsi, è tempo che loro ci
ascoltino, gente del mondo ribellatevi». E 'lorò, scrivono gli
organizzatori sulla prima pagina del sito, sono «i politici e le elite
della finanza» che «non ci rappresentano: devono sapere che siamo noi a
decidere per il nostro futuro», per una «vera democrazia». Il richiamo
degli 'indignados' parte da lontano, dall' adunata di Puerta del Sol
del 15 maggio. Ma, fin dal primo esordio, i manifestanti iberici
avevano programmato una convocazione europea. Presto però la voce si è
sparsa al di là degli oceani. Domani gli indignati scenderanno in 951
città di 82 Paesi diversi. Sfileranno «pacificamente» a Madrid, Roma,
Londra, Mumbai, Belgrado, Rabat riempiendo le piazze simbolo del potere
dei quattro angoli del globo. A New York, gli 'indignants' di Wall
Street hanno già da giorni occupato Zuccotti Park. Su Twitter, da tutto
il mondo arrivano ringraziamenti, appelli dell'ultim'ora,
aggiornamenti. E si legge come nell'arcipelago di Kiribati, in pieno
Oceano Pacifico, le manifestazioni siano già cominciate. Il resto del
mondo dovrà aspettare ancora una manciata di ore.
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