"La prova
preselettiva si è svolta in contemporanea in tutta Italia e tutto si è
svolto alla perfezione" dichiara Secondo Amalfitano, presidente di FormezItalia, società
incaricata dal MIUR di gestire l'estrazione dei quesiti e la successiva
correzione delle prove. "Le 40 persone della task force, che ha
assistito telefonicamente i presidenti delle commissioni di vigilanza,
hanno assicurato il costante monitoraggio di ciò che succedeva in
ciascuna delle 113 scuole sede di prova. Non sono mancate piccole
disfunzioni che non hanno prodotto alcun danno sul corretto andamento
della prova. Il ritardo di somministrazione delle prove - continua
Amalfitano - è legato all'allineamento di tutte le scuole d'Italia
rispetto al segnale di partenza. Abbiamo
svolto nel tempo di una normale mattinata di scuola una selezione per
circa 32 mila candidati. Siamo più
che soddisfatti". Le operazioni di apertura degli
elaborati e di abbinamento con i nominativi avverrà a Roma, presso la
sede di FormezItalia e avverranno in seduta pubblica secondo tempi e
modi che saranno definiti nei prossimi giorni. Amalfitano, infine, replica alla
responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, che aveva definito “non
degno di un Paese civile” che “a oltre tre ore dal previsto inizio
della prova" ancora non fossero arrivati i quesiti.
Si chiede Amalfitano: “L’intervento
di Francesca Puglisi è degno di un Paese civile? Il nostro certamente
si! In sole tre ore abbiamo garantito la contemporaneità di
avvio delle prove in 113 sedi sparse in tutta Italia; abbiamo
identificato e sistemato circa 32.600 candidati; abbiamo fronteggiato
oltre 500 ammissioni straordinarie ordinate dai TAR a poche ore
dall'avvio della prova; abbiamo consentito che centinaia di candidati
bloccati da manifestazioni e incidenti potessero comunque raggiungere
le sedi di prova; abbiamo garantito la massima trasparenza procedendo a
distribuire 32600 kit per lo svolgimento delle prove; abbiamo estratto
a sorte la batteria di cento test solo a chiusura dei cancelli
avvenuta, proprio per garantire condizioni di trasparenza assoluta. In un Paese civile si parla conoscendo i
fatti e senza mistificare la verità”.
(AGENPARL)
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