Apertura dell'anno
scolastico al primo Istituto superiore "Michelangelo Bartolo" da parte
dell'assessore regionale all'istruzione Mario Centorrino. L'esponente
della giunta regionale ha "tagliato il nastro" del nuovo anno
scolastico nella scuola gestita dal dirigente Giovanni Blanco. Presenti
il consigliere comunale Roberto Bruno, il vicepresidente del consorzio
universitario "Archimede" Giuseppina Ignaccolo, il consigliere
provinciale Nino Iacono, l'assessore provinciale Giuseppe
Poidomani.
«Oggi sono qui – ha detto l'assessore regionale - a dimostrazione che
la scuola siciliana non conosce centro o periferie. Questo è il punto
di vista dell'assessorato, senza forme di dualismo o differenziazione
geografica». Mario Centorrino ha poi parlato del "Michelangelo Bartolo"
come esempio di sinergia tra istituzione scolastica e territorio.
«Questo istituto – ha aggiunto - è un modello virtuoso di collegamento
tra il sistema scolastico ed il territorio. Non è comune avere in una
scuola rappresentanti di categorie lavorative, come quelle agricole e
della pesca, presenti ed attenti, come se ne condividessero il progetto
facendone parte. Dal punto di vista di politica scolastica è un
grandissimo successo. Fin quando la scuola resterà estranea al
territorio ed alle sue problematiche, sarà asfittica e senza anima».
Inaugurati anche i due nuovi corsi Nautico e Liceo Classico che hanno
avuto un ottimo riscontro nelle iscrizioni. «Ho constatato di persona –
ha sottolineato Centorrino – come i due nuovi corsi in effetti nascono
da esigenze reali del territorio». L'esponente della giunta regionale
ha ricordato: «Da quest'anno ci sarà l'insegnamento della Storia della
Sicilia per recuperare un aspetto trascurato: l'approfondimento sulle
istituzioni, la letteratura ed il patrimonio linguistico siciliano».
L'assessore regionale non ha risparmiato una stoccata al ministro
Giulio Tremonti. «Con un'idea orientata più ad una visione
"ragioneristica" che di carattere didattico, Tremonti ha innalzato il
termine per mantenere l'autonomia scolastica a mille alunni ad
istituto. Abbiamo fatto ricorso alla Corte Costituzionale, riteniamo
che questo violi il nostro Statuto. Stiamo avviando un dimensionamento
"siciliano" costruito sui parametri di 500 alunni ed in casi
particolari anche 300. Il progetto è quello di ragionare sulla base dei
distretti sanitari sui quali sovrapporre i distretti scolastici.
All'interno dei distretti è possibile un confronto tra assessorato,
enti locali, politici e tecnici». (da
http://www.gazzettadelsud.it/ di Salvatore Moncada)
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