I presidi hanno
provato a dirlo in tutte le scuole d’Italia che le prove INVALSI sono
obbligatorie, ma sono stati sonoramente smentiti: prima dal MIUR (Nota
n. 2792 del 20.4.11), da varie sentenze e poi dall’archiviazione di
tutti i provvedimenti disciplinari che alcuni presidi avevano pensato
di intraprendere contro quei colleghi che si erano rifiutati di
somministrare e/o correggere le prove o rinunciare alle proprie ore
curriculari.
E’ proprio la Nota 2972 a suggerire ai
presidi il comportamento per il prossimo anno, laddove afferma: «il
piano annuale delle attività […] non può non contemplare tra gli
impegni aggiuntivi dei docenti, anche se a carattere ricorrente, le
attività di somministrazione e correzione delle prove INVALSI.
Conseguentemente,. […] il riconoscimento economico per tali attività
potrà essere individuato, in sede di contrattazione integrativa di
istituto». E’ stata subito evidente
a tutti l’assoluta inconsistenza giuridica di tali affermazioni (e
infatti poi tutti i giudici ci hanno dato ragione); infatti i casi sono
due:
1) o le prove INVALSI rientrano nella funzione docente ? allora
rientrano negli obblighi di lavoro pagate dallo stipendio ministeriale:
CCNL art.28 c.4 (attività di insegnamento e attività funzionali
all’insegnamento); si tratta di un elenco di obblighi di lavoro in cui
NON RIENTRANO la correzione e la somministrazione delle prove INVALSI.
Questa ipotesi è scartata a priori anche dal MIUR che infatti nella sua
Nota non si prova nemmeno a ventilare un’obbligatorietà di questo tipo;
2) o le prove INVALSI rientrano nelle attività aggiuntive ? sono pagate
con il fondo d’istituto: ma se è così, allora queste attività sono
facoltative visto che NON ESISTONO ATTIVITÀ AGGIUNTIVE OBBLIGATORIE:
esse sono sottoposte all’approvazione del Collegio docenti che, in
piena autonomia, può accoglierle o respingerle. «Prima dell’inizio
delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla base delle
eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale delle
attività e i conseguenti impegni del personale docente, che sono
conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive.
Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal
collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’azione
didattico-educativa» (CCNL art.28 c.4)
Non dubitiamo che i solerti presidi italiani arriveranno ben preparati
nei primi collegi dell’a.s. 2011/2012 e proveranno a inserire le prove
INVALSI nelle attività che autonomamente (cioè volontariamente) la
scuola decide di svolgere. Ma sarà per noi molto facile respingere
questo tentativo: è il Collegio che delibera il piano delle attività e
il POF e che ovviamente decide cosa ci sta dentro; richiamiamo l’art.
28 del contratto, sosteniamo che il piano delle attività lo decide il
Collegio (e non il preside) e pretendiamo che da esso siano eliminate
le attività relative alla somministrazione e correzione delle prove
INVALSI. Non facciamoci intimorire, né dall’autoritarismo dei presidi
né dal collaborazionismo di alcuni colleghi; e ricordiamo:
- non è vero che il piano deve essere approvato nel suo complesso (o
tutto o niente); è prerogativa del Collegio Docenti accogliere in tutto
o in parte la proposta di piano delle attività del preside
- non si sta discutendo se le prove INVALSI siano obbligatorie o meno
(non sarà questo l’oggetto del contendere nei collegi di settembre, non
facciamoci trascinare in questa discussione); si sta deliberando sul
piano delle attività ed è solo il Collegio a decidere quali attività
aggiuntive inserire o meno;
- non cadiamo nella trappola: “La correzione e somministrazione sono
volontarie, ma intanto inseriamo le prove nel piano attività, così chi
deciderà di collaborare, potrà essere pagato”; la battaglia contro le
prove INVALSI non è tanto una questione stipendiale, ma soprattutto una
battaglia culturale in difesa della qualità della scuola: è dunque la
scuola nel suo complesso che, inserendo o meno i quiz tra le sue
attività aggiuntive, fa una scelta didattico-culturale,
indipendentemente da chi individualmente somministra/corregge le prove
(tanto i presidi hanno sempre una corte a cui ricorrere). Infatti è
proprio questo il senso delle attività aggiuntive da inserire nel piano
annuale delle attività: «Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro,
è deliberato dal collegio dei docenti nel quadro della programmazione
dell’azione didattico-educativa» (ancora CNCL art. 28 c.4)
ESEMPIO DI MOZIONE PER IL COLLEGIO
DOCENTI
Il Collegio Docenti dell’Istituto……………………………. riunito il
……………………………………., esprime un giudizio negativo sulle prove INVALSI, in
quanto le stesse non si presentano solamente come strumenti esterni di
rilevazione degli apprendimenti, ma interferiscono nell’atto
didattico-educativo e rappresentano uno strumento che, in vista delle
rilevazioni, modifica l’attività didattica e le sue metodologie
proponendo una standardizzazione degli insegnamenti e mettendo in
secondo piano le capacità di analisi, sintesi ed elaborazione critica
degli allievi. Pertanto le prove INVALSI non paiono coerenti con il
piano educativo e didattico della nostra istituzione scolastica e
dunque, in base ai poteri conferiti al Collegio Docenti dal Decreto
Legislativo, n. 297/1994 (Il Collegio docenti ha potere deliberante in
materia di funzionamento didattico art.7 c. 2) e dal CCNL (Prima
dell’inizio delle lezioni, il dirigente scolastico predispone, sulla
base delle eventuali proposte degli organi collegiali, il piano annuale
delle attività e i conseguenti impegni del personale docente, che sono
conferiti in forma scritta e che possono prevedere attività aggiuntive.
Il piano, comprensivo degli impegni di lavoro, è deliberato dal
collegio dei docenti nel quadro della programmazione dell’azione
didattico-educativa art. 28 c.4)
delibera
di non inserire nel piano annuale delle attività/nel POF relativo
all’a.s. 2011/2011 le attività di somministrazione e correzione delle
prove INVALSI.
Nel caso la mozione andasse in minoranza nel Collegio, fatela
verbalizzare con i nominativi dei colleghi che la sostengono e motivate
il vostro personale rifiuto come “opzione metodologica di gruppo
minoritario” che, come recita l’art. 8 dpr 275, entra a far parte del
POF. Nessuno poi vi potrà obbligare a somministrare e/o correggere le
prove.
“LORO” NON SONO ANDATI IN VACANZA:
MENTRE CONTINUANO A TAGLIARE I POSTI DI LAVORO DEI COLLEGHI PRECARI,
NELLA FINANZIARIA DI TREMONTI HANNO TROVATO IL MODO DI AUMENTARE
VISTOSAMENTE LE RISORSE PER L’ISTITUTO DI VALUTAZIONE NAZIONALE!
MENTRE BLOCCANO CONTINUAMENTE I NOSTRI STIPENDI, IL MINISTRO GELMINI HA
DICHIARATO CHE LE SPERIMENTAZIONI SUL MERITO DEI DOCENTI (STIPENDI
DIFFERENZIATI) SARANNO FORTEMENTE IMPLEMENTATE (TUTTE LE
SPERIMENTAZIONI HANNO, TRA I LORO PARAMETRI, I RISULTATI DELLE PROVE
INVALSI)
(da http://scuolamagazine.it/).
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